Proseguono le segnalazioni di presenze di lupi in varie zone della regione, soprattutto nell’area del lago Trasimeno, nell’Alto Tevere, nel Perugino e in Valnerina. Segnalazioni a cui seguono anche gli interventi di esperti ed animalisti a spiegare che il lupo non costituisce un pericolo per l’uomo e per le sue attività economiche, in particolare nei settori agricoli e nella zootecnia. E soprattutto, segnalazioni di lupi che, spesso, non sono “tecnicamente” tali.
Tra i più attivi nel cercare di contrastare il timore ingiustificato dei lupi, il Gruppo ecologista “Il Riccio” di Città della Pieve, che ricorda le informazioni emerse nel convegno sul lupo che si è tenuto recentemente a Chianciano Terme. In particolare Davide Palumbo, da anni appassionato studioso di questo animale, “ha sfatato falsi miti, bizzarre opinioni, infondate informazioni, quali: pericolosità, percezione del numero e reintroduzione”.
Quanto al primo problema, le statistiche non rilevano alcun attacco all’uomo nell’epoca contemporanea. “I lupi anche se si avvicinano ai centri abitati – proseguono da ‘Il Riccio – non attaccano l’uomo; il lupo ha paura dell’uomo, se lo incontra scappa, e comunque fa di tutto per non imbattersi in quello che è il suo principale nemico. Non si segnalano episodi di attacchi ad esseri umani dalla metà dell’Ottocento, ne consegue che si può girare tranquillamente, senza alcuna paura. Vederlo è molto difficile, il lupo è bravissimo a non farsi notare, è un animale fantasma. In compenso lui ci tiene sempre sott’occhio: segue le nostre mosse, proprio per evitare ogni contatto“.
Sul numero degli esemplari presenti in Italia si stima che, effettivamente, potrebbero esservi tra i 2 o 3.000 lupi. “Il racconto della reintroduzione – chiariscono però gli animalisti – è una vera e propria fake news, in Italia non c’è mai stato“.
Il bracconaggio uccide ben più del 20% dei lupi e va fermato.
Ma il principale problema è culturale: “Paura ed ignoranza creano solo confusione – affermano da ‘Il Riccio’ – informazione e conoscenza invece attenuano sicuramente il fenomeno. Occorre un approccio diverso alla tematica, l’uccisione dei lupi, le ronde ecc., sono un modo assolutamente errato di affrontare il problema, dobbiamo invece organizzarci frapponendo ostacoli commisurati“.
I rimedi
Quanto ai rimedi per tenere comunque a distanza i lupi da abitazioni ed allevamenti, i più efficaci sono cani addestrati e recinzioni adeguate salvaguardano da tutti i predatori.
Sui rimedi ha parlato nel dettaglio Simone Santarelli del Centro Cinofilo Martinelli di Corciano Perugia, specializzato nella formazione di cani da guardia per greggi e mandrie. Il suo intervento è legato alla lunga esperienza nel settore, ed anche lui rimarca quanto sia difficile distinguere un lupo da un cane, consolidando il concetto che non è possibile fornire soluzioni ponderate senza commisurate conoscenze.
I lupi non lasciano le carcasse non finite, non uccidono per sfregio, predano soprattutto cinghiali, caprioli, cervi e solo in rare occasioni animali domestici, anche se può capitare che un branco attacchi un gregge di pecore.
La soluzione: utilizzare cani pastore, maremmano abruzzese selezionato, in grado di pattugliare un’area vastissima. “Ormai un dato certo è che le aggressioni a greggi o mandrie controllate da questi cani – affermano gli animalisti – sono pressoché inesistenti ed il loro costo di gestione oltretutto non è elevato“.
Altro elemento di tutela, le recinzioni che, per essere efficaci, devono avere peculiari caratteristiche.
“Nessuno nega che un lupo, o meglio un canide, un predatore – affermano gli animalisti – per un allevatore sia un problema. È altrettanto vero che c’è disparità per copertura dei danni da regione a regione. Sono necessarie linee guida nazionali, che tutte le regioni devono rispettare ed adottare, per evitare, come spesso è accaduto, che in una regione ci si comporti in un modo e magari in quella limitrofa in un altro. Per i risarcimenti è bene parlare di canidi in quanto non è facile, neanche ad esperti, stabilire la reale presenza di lupi, molto simili a determinati cani, per esempio i cani lupo cecoslovacchi. È difficilissimo avere la certezza di essere in presenza di un lupo, sarebbe bene consigliare ai possessori di cani lupo cecoslovacchi di munire i propri cani di collari ben visibili per non incorrere in scambi a volte fatali”.
Gli incroci
Il lupo anche se ha caratteristiche ben definite non è facile da riconoscere. Gli ibridi di prima generazione, “mezzo cane mezzo lupo”, sono rarissimi; in genere si trovano ibridi introgressi, ovvero lupi con una percentuale minima di Dna di domestico in conseguenza di episodi di ibridazione che risalgono a diverse generazioni fa. Il comportamento di questi individui è del tutto simile a quello dei lupi “puri”.
Il lupo si incrocia con varie razze di taglia compatibile, l’accoppiamento più frequente è con il pastore tedesco. Il lupo è un animale molto versatile si trova in spiaggia come ad alta quota, non c’è un territorio a lui non idoneo. Quando si pensa di aver visto un lupo spesso si tratta di un cane lupo cecoslovacco o simile, inoltre l’impronta di un lupo e di un cane compatibile è uguale, identica per questo in alcune regioni il risarcimento per danni è giustamente riconosciuto per i canidi.