Alla “Buchmesse” di Francoforte, 63esima edizione della Fiera Internazionale del Libro, l’Umbria dei libri si è trasferita nella grande Halle 3.1, nell’ampia porzione che ospita l’editoria di guide e le attività di promozione turistica. Ampliato rispetto all’anno scorso, quando gli “stands” erano due, uno dedicato ai libri nel padiglione italiano della Halle 5, un altro, molto più piccolo, nella Halle 3.1, riservato alle informazioni ed alla diffusione del materiale turistico, lo “stand” dell’Umbria, completamente ridisegnato anche nelle pareti esterne secondo la grafica della campagna “Umbria. Scopri l’arte di vivere”, presenta quest’anno insieme cultura e turismo. Una scelta senz’altro dettata da esigenze di risparmio, vista la crisi e i tagli, ma che comunque – sottolinea l’assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Umbria Fabrizio Bracco, in visita alla “Buchmesse” – risponde ad una logica unitaria, ad una strategia consolidata, quella di considerare la cultura, al di là delle sue finalità specifiche, un motore importante della promozione turistica, un elemento di quel complessivo “prodotto Umbria” da offrire sul mercato e fatto di ambiente, paesaggio, arte, storia, tradizioni ed eccellenze enogastronomiche. “Unificando gli stand abbiamo fatto – sintetizza Bracco – di necessità virtù, e la cosa sembra funzionare, visto il numero e l’interesse dei visitatori, che compilano anche il ‘coupon’ grazie al quale, nell’ambito di una iniziativa sostenuta dagli albergatori, 15 fortunati saranno sorteggiati per trascorrere un fine-settimana in Umbria”. Ma di questa coabitazione non soffre un po’ il libro in quanto libro, la promozione dei libri in quanto libri, nitidamente in mostra sugli scaffali che coprono interamente le pareti bianche dello “stand”? “No – risponde Giovanni Cardinali, libraio storico e presidente di quella “Editoriale Umbra” che, per conto degli associati, tradizionalmente organizza la presenza degli editori umbri alla “Buchmesse” -, in quanto la Fiera del Libro ci serve più che altro come ‘vetrina’, come strumento promozionale di visibilità, e non per la vendita, visto che, ai tempi di internet, gli ordini per una pubblicazione nuova ci raggiungono subito via e-mail”.
Quest’anno, nello “stand”, sono presenti 19 case editrici umbre. Cardinali le elenca: Effe Edizioni, Via Industriae, Edizioni Arti Decorative, Calzetti, Edizioni Corsare, Editoriale Umbra, Associazione Orfini, la Regione Umbria con la sua collana di Cataloghi dei Beni Culturali, Quattro Emme, Edimond, Petruzzi, Aguaplano, Cittadella, Volumnia, La Rocca, le edizioni del Centrop Studi per l’Alto Medioevo, Edizioni Futura, Eleusi Edizioni, Sarapar Editore. E dunque: come va l’editoria umbra ai tempi della crisi? “Va – dice Giovanni Cardinali -, l’editoria umbra va avanti, grazie al forte impegno delle case editrici, soprattutto sul fronte della qualità, che si esprime in termini di scelta degli argomenti e cura delle pubblicazioni. Certo, il quadro delle prospettive è assai più complicato, si è registrato un calo nel numero dei titoli, a causa della pesante situazione economica e della difficoltà dei pagamenti. E poi pesano sul comparto i tagli al settore pubblico, come quelli sofferti dalle biblioteche. I problemi della distribuzione in libreria sono grandi, anche se è aumentato il commercio on line”.
A reggere meglio i colpi della crisi sono comunque le case editrici “di nicchia”, quelle che pubblicano libri destinati ad un particolare segmento d’interesse del mercato librario: soprattutto arte illustrata, storia antiquaria, che lumeggia fatti ed episodi poco conosciuti di storia e tradizioni locali, libri di cucina regionale basata sui prodotti e le tradizioni del territorio, ma anche saggi e studi che, grazie all’intraprendenza e alla passione di giovani editori emergenti (come ad esempio “Aquaplano” e le “Edizioni Corsare”) riescono direttamente a raggiungere il mercato nazionale. “Il presente e il futuro prossimo dell’editoria umbra sono i libri di nicchia, quelli che puntano su una singolarità che non è dato di trovare altrove”, dice Cardinali, mostrando gli accurati libri d’arte della Edimond e di Petruzzi, ma anche un delizioso libriccino “home made”, dai testi alla grafica, opera dell’artista Meriaelisa Leboroni, nota per le sue incisioni, che, nel suo “ Cucina Cuore Casa… in cucina non ho rimpianti” presenta una serie di ricette culinarie umbre, annotate e illustrate da lei stessa.