Nuovo appuntamento per la rubrica Umbria 10 e lode che ospita il Prof. Enrico Girardi neo Condirettore artistico del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto alla vigilia dell’avvio del Concorso Comunità Europea per cantanti lirici.
A Spoleto dopo le vicende pandemiche che hanno rivoluzionato lo svolgimento di manifestazioni importanti come il Festival dei Due Mondi e la tradizionale Stagione del Teatro Lirico Sperimentale che ormai vanta con la presente, ben 75 edizioni, molte cose sono cambiate anche da un punto di vista strutturale.
Se la direzione artistica del Festival dei Due Mondi è passata dopo 13 anni di guida con Giorgio Ferrara, sotto la supervisione di Monique Veaute, anche nel Lirico Sperimentale la nomina del Prof. Enrico Girardi come condirettore artistico, segna un momento di svolta del blasonato ente lirico, giusto in tempo con le riaperture decise dal Governo ed in previsione di una estate scoppiettante da un punto di vista qualitativo.
Chi è Enrico Girardi
Enrico Girardi, dal 1999 è professore di materie musicologiche presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Brescia, dove si è laureato e addottorato in musicologia. Ha pubblicato numerosi saggi per editori come Feltrinelli, Rizzoli e Marsilio. Dal 2001 è critico musicale del Corriere della Sera, dopo aver a lungo collaborato ai programmi musicali di Rai RadioTre. È consulente per la musica contemporanea del canale televisivo “Classica”.
Un esperto di grande livello, nazionale ed europeo, che operativamente unito alla monumentale esperienza del Direttore Artistico, M° Michelangelo Zurletti, sembra anticipare una nuova stagione dell’Ente lirico, verso nuove proposte e sorprese.
Festival Spoleto e collaborazioni
La prima domanda però che rivolgiamo Al Prof. Girardi riguarda inevitabilmente il campo delle collaborazioni artistiche, e specificamente quella con il Festival dei Due Mondi, che in un recente passato sono state di natura episodica, ma mai con caratteristica di accordo strutturale, tanto più che si parla di due realtà coabitanti nella stessa città nonché luogo di produzione artistico e organizzativo.
Il concetto di base da cui partire per una analisi veritiera è e rimane sempre lo stesso: abbattere i tabù culturali e di relazione che avevano caratterizzato (per alcuni aspetti e generi) la gestione ai tempi del fondatore Gian Carlo Menotti.
“Ci siamo incontrati- spiega Girardi– con Monique Veaute qualche tempo fa, nonostante le difficoltà di questo periodo per vedersi, e abbiamo condiviso l’idea che qualcosa possa nascere sotto l’etichetta di entrambe le realtà musicali spoletine”.
“Ci sono delle difficoltà di ordine pratico -chiarisce il Prof. Girardi- legate alle date di svolgimento delle due manifestazioni. C’è uno spazio in mezzo (fine del Festival in luglio e inizio della Stagione Lirica a settembre) per cui o il Festival ospita una cosa pensata dal Lirico o viceversa, Ma questo è il primo anno di Monique Veaute alla guida del Festival e anche a causa delle difficoltà legate alla pandemia quest’anno non avremo una collaborazione artistica, ma abbiamo messo in piedi un discorso per il prossimo anno e sono ottimista. Abbiamo condiviso anche un certo modo di fare e credo che le premesse ci siano tutte per una collaborazione stabile.
Quando il Prof. Girardi parla del “modo di fare”, in qualche modo , introduce anche il tema delle scelte artistiche e aggiunge una novità interessante al discorso.
“Ci sono tanti compositori meritevoli di attenzione ed è una fase storica in cui c’è un grande interesse da parte dei compositori verso il Teatro Musicale. Quest’anno ad esempio non avremo un Opera Nuova (l’apprezzato progetto Opera Nuova del Lirico) in quanto l’opera c’è già ma ha necessità di un organico molto ampio (cantanti , orchestra, coro) ed è molto più prudente immaginarla per il prossimo anno. Intorno a questo aspetto saremmo felici di avere delle collaborazioni, perchè le coproduzioni sono sempre un vantaggio per tutti, soprattutto per i costi e la circolazione dell’opera.”
Ma qual’è lo status quo dell’Ente Lirico spoletino, che situazione ha trovato il Prof. Enrico Girardi al momento dell’accettazione dell’incarico?
“Vengo a Spoleto come membro della giuria del Concorso ( il Concorso per cantanti lirici “Comunità Europea”) da più di una decina di anni ed anche per alcune proposte artistiche formulate. Quindi avevo una conoscenza approfondita dell’Ente e ho un rapporto di stima e di scambio profondo con il M° Michelangelo Zurletti. Naturalmente dopo la nomina ho dovuto aggiungere altri elementi di conoscenza che prima non potevo avere, studiare bene il bilancio e capire di quali forze si può disporre.
Sperimentale, debolezze e forza
“Purtroppo il punto di debolezza è quello comune anche ad altre realtà ed è la dipendenza assoluta dal finanziamento pubblico, sia esso statale, regionale o comunale. La musica difficilmente si ripaga con un botteghino , soprattutto la musica d’arte.” Una valutazione concreta e senza parole di circostanza che fa onore al neo condirettore Girardi.
” Il punto di forza è invece la natura formativa dell’istituzione. Il fatto che dei cantanti che si sono distinti in un Concorso, per due anni facciano dei corsi di formazione che li portino a debuttare, è l’aspetto più entusiasmante del Lirico. Si possono trovare delle voci molto interessanti, magari ancora un po grezze, e il fatto di poterle formare e portare al debutto, ciascuna secondo la sua specifica vocalità è davvero entusiasmante.
Si dice “Opera” e si pensa sempre alle vocalità della tradizione classica ottocentesca, ma di vocalità di cui il teatro musicale ha bisogno ce ne sono tante e sono molto differenziate. E poi mi piace molto l’aggettivo Sperimentale e mi piacerebbe che non sia solo nel nome ma un di fatto perchè Spoleto è luogo che si addice bene ad un tipo di proposta inconsueta.
Il repertorio di primo ‘900 sia italiano che straniero merita di più perchè è una miniera di cose che non sono mai entrate nel repertorio più tradizionale ma che meritano comunque grande attenzione.“
Anticipazioni
Il Prof. Girardi aggiunge poi qualche dettaglio in più sul programma di questa estate, per la tradizionale anticipazione prima della Stagione del Lirico.
“Per quello che riguarda il repertorio settecentesco, questa estate avremo una cosa pressochè inedita perchè non è stata più rappresentata da allora. Si tratta di de Leo ( Lionardo Oronzo Salvatore de Leo -San Vito dei Normanni, 5 agosto 1694 / Napoli, 31 ottobre 1744 ndr.).
“E una cosa che amo molto è l’attenzione che lo Sperimentale dedica al repertorio liederistico che educa ad una vocalità fondamentale che deve rispettare la parola, l’intonazione. Non il modello insomma che si indica come quello “per eccellenza” del melodramma ottocentesco. Un cantante moderno è bene che sia attrezzato a diversi tipi di stile e di vocalità. Per parte mia questo sarà sempre un aspetto difeso e nei limiti del possibile valorizzato”.
Mancano poche ore all’avvio del Concorso “Comunità Europea” per cantanti lirici e mentre in città sono già arrivati i primi partecipanti (ne sono attesi un centinaio), il Prof. Girardi fa il punto sull’avvio dell’importantissimo appuntamento spoletino.
“L’ufficio, il Direttore Generale, Claudio Lepore e tutto il suo staff hanno lavorato bene e ci sono stati tutti i consulti possibili con le autorità per essere certi di lavorare in sicurezza, e fare le cose come si deve data la situazione. Spero di trovare una Spoleto animata…“
In chiusura poi, il Prof. Enrico Girardi offre ai lettori di Tuttoggi.info una anticipazione sul tema generale della 75^ Stagione del Lirico Sperimentale.
“Nella proposta culturale di questa estate ci sono alcuni lavori che mettono in luce la fragilità della condizione femminile e questo lo vedremo nel titolo di repertorio. Ma lo vedremo anche in un titolo del ‘900 inglese, che ha una certa notorietà in patria ma che è molto poco rappresentato nell’Europa latina che credo possa essere di grande interesse, oltre che di grande attualità.
In attesa dell’avvio del Concorso Comunità Europea e della conferenza stampa di presentazione della nuova Stagione del Lirico, resta evidente come entrambe le manifestazioni spoletine stanno cambiando pelle e come questo nuovo corso sia “promettente” per un territorio che qualche problema di stimoli lo ha avuto nel recente passato.