Le sagre reggono il "nodo sicurezza" | Preoccupazione per il 2018

Le sagre reggono il “nodo sicurezza” | Preoccupazione per il 2018

Cristiana Mapelli

Le sagre reggono il “nodo sicurezza” | Preoccupazione per il 2018

La circolare Gabrielli non ha scoraggiato le Pro loco nel Perugino che hanno sollecitato Tavoli d'incontri con sindaci, assessori e forze dell'ordine
Sab, 21/10/2017 - 21:03

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Più complicato e costoso rispettare tutti i punti della circolare firmata dal capo della polizia Franco Gabrielli dopo i fatti di Manchester e di piazza San Carlo a Torino, ma le sagre a Perugia nell’estate 2017 hanno retto.

Le sagre nel Perugino

I dati parlano chiaro: nel 2016 le manifestazioni enogastronomiche nel capoluogo erano 49, di cui 31 autorizzate all’aperto. Quelle del 2017 sono state 46. Tre quelli in meno ma, assicurano dal Comune di Perugia, per cause diverse da quelle legate alla nuova normativa sicurezza. Civitella d’Arna e San’Orfeto, ad esempio non si sono svolte per altri problemi mentre la Festa del Pd ha cambiato location, trasferendosi nel Comune di Castiglione del Lago.

Le Pro loco

Nel 2017 le  problematiche sono capitate come un fulmine a ciel sereno, ma la contrazione degli eventi non c’è stata – commenta il referente delle Proloco Antonio Pucci che si occupa di quelle a Perugia, Torgiano e Deruta- , ma questo è avvenuto solo perché il decreto Gabrielli è entrato in vigore a luglio quando le manifestazioni in calendario  erano già in stato avanzato di programmazione”. Eventi medio – piccoli ma in grado di ravvivare l’estate cittadina. In particolar modo le difficoltà sarebbero relative agli eventi gratuiti e che per chiudere le strade con i new jersey, come prevede il decreto inviato il 7 giugno dal ministero dell’Interno. Norme imprescindibili e in loro assenza le manifestazioni non potranno avere luogo. Il problema si pone con le manifestazioni gratuite, organizzate dai Comuni con i privati. Prendiamo eventi di corsa, che presentano costi esorbitanti per chiudere le strade con i new jersey, oppure una piccola festa di quartiere per cui, attenendosi alla circolare, è necessario il contapersone”. 

Le amministrazioni locali

Numeri alla mano, insomma, le stringenti normative per la sicurezza non sembrano aver scoraggiato le manifestazioni enogastronomiche cittadine. “Quello che però mi preme sottolineare – afferma l’assessore al commercio di palazzo dei Priori Cristiana Casaioli è che in questa clima le Pro loco deve avere informazioni più attente e puntuali sugli obblighi relativi alla sicurezza pubblica. Il non sapere provoca stati di allarmismo che vanno evitati. Stiamo calendarizzando una serie di appuntamenti – assicura l’assessore Casaioli – a palazzo dei Priori per venire anche incontro alle proloco del territorio che organizzato questo tipo di eventi e, magari, pensare ad una logistica che permetta loro di contenere i costi aggiuntivi legati alla sicurezza”.

Identità culturale a rischio

Eventi gastronomici, ma anche funzioni religiose e feste patronali che rappresentano l’identità culturale del territorio che nei scorsi mesi hanno messo a duro prova pro loco e associazioni. “Solo una decina di giorni fa – continua Pucci – si è tenuto un incontro con le amministrazioni e a cui oltre le Pro loco hanno partecipato sindaci, assessori al commercio e il referente dei vigili urbani. Sollecitando questi tavoli di incontro vogliamo trattare alcune problematiche che si presenteranno invece per le manifestazioni di questa estate. Non nascondo che siamo molto preoccupati per quello che ci aspetta nel 2018 perché riteniamo che la maggior parte delle manifestazioni enogastronomiche, soprattutto quelle medio piccole, a causa delle grandi spese che dovranno affrontare per le normative sulla sicurezza, rischiano di saltare”. “Ma il rischio è per tutti gli eventi. Al momento si sta aprendo un dialogo con le amministrazioni locali che a loro volta dovrebbero sollecitare tavoli di discussione con le autorità e le forze dell’ordine”. Eventi, questi, che costituiscono momenti di aggregazione sociale e rafforzamento delle identità culturali delle piccole comunità.

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