Una panoramica sulle opportunità di lavoro e di ricerca in Italia e all'estero offerte dal Fondo sociale Europeo e dai programmi con esso finanziati dalla regione Umbria è stata al centro di un incontro oggi a Perugia nella Sala dei Notari. La “Giornata del Fondo sociale europeo per la ricerca e l'occupazione” ha visto succedersi l'intervento di diversi relatori, tra cui la presidente della regione Catiuscia Marini, ma anche gli assessori all'Economia della regione, Gianluca Rossi, e del comune di Perugia, Giuseppe Lomurno”. Questi hanno esposto le potenzialità del progetto e l'importanza che esso assume nei piani di rilancio economico della regione.
“Il Fondo sociale europeo” – ha detto nel suo intervento Lomurno – “è lo strumento principale comunitario per prevenire e combattere la disoccupazione, sviluppare le risorse umane e favorire l'integrazione nel mercato del lavoro”.
“I contributi del FSE permettono di programmare ed attuare attività altamente formative, che possono essere pienamente rispondenti all'esigenza di potenziare il capitale umano -ha aggiunto- con l'opportunità di un rilancio del sistema economico e occupazionale”.
Il fondo, disposto dall'Unione Europea nell'ambito del piano strategico “Europa 2020”, nell'attuale periodo di programmazione 2007-2013 prevede un investimento globale negli Stati membri di circa 10 miliardi di euro l'anno, pari a oltre il 10 per cento del budget totale dell'Unione. Le risorse stanziate a favore dell'Umbria nello stesso periodo ammontano a 230.417.088 euro complessivi, destinati a progetti a favore della ricerca e dell'occupazione, considerati i due assi portanti dello sviluppo comunitario.
I progetti attuati dalla regione con l'utilizzo dei fondi sono reperibili sul sito www.formazionelavoro.regione.umbria.it. Ne è un valido esempio il progetto più recente, presentato la scorsa settimana presso la corte d'Appello di Perugia, che prevede 22 borse di lavoro destinate a persone in cassa integrazione o in mobilità, per un'attività lavorativa all'interno degli uffici giudiziari del distretto umbro (14 posizioni di assistente giudiziario, 8 di operatore giudiziario).
Ma tra i progetti, tanti anche destinati alla ricerca e alla formazione, come quello in scadenza il 31 dicembre, che mira a formare delle figure professionali in “Esperto in sistemi per l'ambiente e per l'energia”, grazie ad un percorso complessivo di 450 ore di lezione e 1000 di attività di ricerca sul campo.
Nella seconda parte dell'incontro odierno, gli interventi istituzionali hanno lasciato spazio al racconto delle esperienze di ricerca presso delle imprese o all'interno dell'università di alcuni ricercatori finanziati dal Fse, come Cristina Monini e Gianluca de Majo, quest'ultimo impegnato in un progetto di sviluppo di prototipi rinnovabili tramite l'utilizzo di materiali “biocompositi”, o ancora Sandra Liviabella, Francesco Bastianini e Valeria Nofrini.