La “guerra dei ponti” tra mezze verità e svarioni. Slittano lavori alla Bruna - Tuttoggi.info

La “guerra dei ponti” tra mezze verità e svarioni. Slittano lavori alla Bruna

Carlo Ceraso

La “guerra dei ponti” tra mezze verità e svarioni. Slittano lavori alla Bruna

Sab, 17/06/2023 - 19:51

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La “guerra dei ponti” tra mezze verità e lo spettro del Tar. Commercianti e cittadini costretti a guardare

Orami è stata ribattezzata la “guerra dei ponti”, quella in corso da settimane nel quadrante umbro che coinvolge i Comuni di Spoleto, Castel Ritaldi e Montefalco, interessato da interventi di consolidamento di alcuni ponti decisi dalla Provincia di Perugia con pesanti conseguenze per automobilisti e pedoni. Tra mezze verità, cose non dette e accuse sgangherate, anziché cercare un exit strategy risolutiva, ognuno prova a dire la sua, persino a parlare per l’altro. Chi sfruttando i media, chi i più semplici social che a volte però si trasformano in veri e propri boomerang. Un disastro di comunicazione politica e istituzionale che non aiuta neanche a capire cosa sia successo (e stia succedendo).

Guerra dei ponti, Sisti “noi non invitati”

Tuttoggi aveva ricostruito la criticità e rilevato il silenzio delle istituzioni coinvolte. A romperlo (il silenzio) ci ha pensato il Sindaco di Spoleto Andrea Sisti il quale, in una intervista rilasciata venerdì a Il Messaggero, ha denunciato la grave dimenticanza della Provincia di non aver invitato il suo municipio alla Conferenza dei servizi. E già questo potrebbe inficiare i conseguenti atti assunti, tanto che c’è chi avrebbe valutato di impugnare al Tar i provvedimenti adottati.

Il ponte de La Bruna di Castel Ritaldi

Ma Sisti ha annunciato di più, dall’impegno della Presidente Stefania Proietti a “rinegoziare la tipologia di intervento con la ditta che si è aggiudicata i lavori che riguardano i 3 ponti” fino a spingersi che le opere sono certamente importanti per la sicurezza stradale ma “non così consistenti” da “rappresentare una priorità”. “I lavori comportano sempre dei disagi alla popolazione, ma la chiusura totale di tre ponti, che non presentano criticità urgenti e non devono essere demoliti, è impensabile. Si facciano i lavori, ma limitando i disagi, attraverso l’istituzione di sensi unici alternati». Applausi a scena aperta, specie dai cittadini di Castel Ritaldi (dove la notizia del Messaggero ha fatto ben presto il giro di tutto il comune) per il sindaco del comune viciniore che in un solo colpo ha garantito che si sarebbe rinegoziato l’intervento, che i lavori non sono così urgenti e che è necessario prevedere un senso unico alternato (cosa che i messi della ditta aggiuicataria, per le loro dimensioni non possono garantire). In pratica quanto chiedono da settimane gli abitanti di Castel Ritaldi che, attraverso i gruppi di opposizione, hanno raccolto 400 firme solo nella piccola comunità. Il clap clap però è durato solo qualche ora.

La Provincia “si parte”

Le dichiarazioni del primo cittadino della città del festival ha (finalmente) costretto la Provincia a uscire allo scoperto e smentire parte delle affermazioni di Sisti. La nota stampa diramata ieri, che non cita mai la presidente (che i bene informati dicono alquanto arrabbiata per come è stata gestita la vicenda), chiarisce da subito che i lavori al ponte de La Bruna di Castel Ritaldi subiranno uno slittamento solo di qualche giorno (sarebbero dovuti partire lunedì prossimo 19 giugno) per via della realizzazione della passarella pedonale sul torrente Tatarenna, “fortemente voluta dall’amministrazione comunale di Castel Ritaldi che fin da subito ha interloquito con la Provincia” per la quale si stanno completando le pratiche amministrative e autorizzative. E già questo basta per far comprendere che la Giunta della sindaca Elisa Sabbatini sapeva (e non potrebbe essere altrimenti vista la partecipazione alla Conferenza dei servizi dell’agosto 2022) e ha limitato la propria azione ad ottenere una passarella. Anziché magari puntare sul senso unico alternato lungo il ponte, cercando una soluzione con la ditta per impiegare mezzi meno ingombranti. Leggiamo ancora la nota: “L’opera provvisionale di cui sopra (la passarella, n.d.r.), progettata in tempi rapidissimi dal Servizio Progettazione viaria, Espropri e Demanio della Provincia di Perugia, è stata ideata al fine di mitigare i disagi che la popolazione residente avrebbe patito a seguito della chiusura al traffico, veicolare e pedonale della Sp 451 nel tratto interessato dai lavori principali. La Provincia di Perugia fa presente, inoltre, che informerà la popolazione residente e gli enti interessati con aggiornamenti sul crono programma delle attività”. Ce ne è ancora per il sindaco di Spoleto quando l’ente di Piazza Italia evidenzia che “la messa in sicurezza dei ponti è un intervento necessario e indispensabile, finanziato dal ministero delle infrastrutture con tempi molto stretti, per garantire l’incolumità delle comunità interessate”.

E l’avvio dei lavori sugli altri due ponti di San Brizio di Spoleto e Montefalco? Qui la Provincia si limita ad annunciare che “successivamente si procederà con i lavori per mettere in sicurezza gli altri due ponti, solo dopo un’interlocuzione con i sindaci dei territori interessati per concordare i transiti di pedoni e veicoli al fine di ridurre il più possibile i disagi”. Come dire, avremo le stesse interlocuzioni che abbiamo avuto con la Sabbatini. Impossibile quindi capire se i due ponti saranno totalmente inaccessibili o se si riuscirà a trovare una soluzione alternativa in grado di sfruttare almeno una carreggiata.

Il grido (di parte) dell’opposizione

A rendere più complicata la guerra dei ponti ci si mettono i gruppi di minoranza del centrodestra in provincia – ovvero i consiglieri provinciali Barbarito (FdI); Ricci, Degli Esposti e Dominici (Lega) e Schiattelli (Alleanza Civica per l’Umbria) – che scendono per atto di fede al fianco della Sabbatini con una nota piena di svarioni. Nella quale redarguiscono l’ente di Piazza Italia per non aver informato il Comune di Castel Ritaldi della chiusura totale del ponte (quando, almeno questo, è stato chiarito che il Comune sapeva) e l’opposizione di centro sinistra che cerca di “addebitarne le responsabilità all’amministrazione comunale” (idem). Ce ne è anche per Sisti che “si erge tardivamente a paladino del territorio, facendo presente alla stessa Proietti le medesime criticità avanzate dall’amministrazione comunale del sindaco Elisa Sabbatini, circa le ricadute dei lavori, per cui occorre rivedere soluzioni utili a scongiurare la chiusura integrale della viabilità del ponte, tanto più nella stagione estiva e della riapertura delle scuole”. Su una cosa i 5 consiglieri hanno ragione da vendere: “Non si può offrire questo spettacolo ai cittadini: i tecnici della Provincia, di cui l’amministrazione ha il controllo e la supervisione, dovevano sin da subito prevedere soluzioni tecniche compatibili con il mantenimento della viabilità sul ponte di La Bruna, concertando tali iniziative con tutte le amministrazioni interessate dal tracciato di una delle poche arterie che collegano Spoleto a Todi, scongiurando così chiusura, polemiche, paure e danni al tessuto economico e sociale“.

Guerra dei ponti sui social

La guerra dei ponti, a cominciare da quello de La Bruna, il primo ad essere interessato dalla chiusura per i lavori, continua a tenere banco sui social, Facebook in particolare e ancor più la pagina “Castel Ritaldi. Segnalazioni, Sfoghi, Consigli, Proposte, Ideedove da qualche giorno compare qualche commento in favore della Giunta della Sabbatini da parte di tale “Partecipante anonimo” (una garanzia di trasparenza) che ha attirato su di sé le critiche di alcuni dei 1.202 partecipanti al gruppo. Una “identità” (si fa per dire) non proprio in linea con le regole che si sono dati gli amministratori della pagina stessa (“ognuno è responsabile di quello che scrive sia nei post che nei commenti”). Anche se sono in molti a giurare di aver individuato chi si nasconde dietro l’anonimato: stessi errori di sintassi, stesse “h” messe alla ‘ndo coglio coglio e i puntuali svarioni di punteggiatura sono come i tre indizi che fanno una prova. Con buona pace della maestra le cui lezioni non sono indubbiamente servite a molto; ma anche degli internauti costretti a tenersi i denti per le risate.

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