La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta della vicepresidente con delega all’istruzione, Carla Casciari, ha approvato il calendario scolastico per l’anno scolastico 2012/2013.
“La calendarizzazione delle lezioni per il prossimo anno – ha precisato la vicepresidente – è stata ampiamente condivisa ed ha tenuto conto dell’attuazione del tempo scuola e delle relazioni fra orario scolastico e servizio trasporti, nonché delle ripercussioni che le scansioni temporali stabilite hanno sull’organizzazione della vita familiare degli alunni. Inoltre – ha detto – tiene conto dell’autonomia scolastica che, in raccordo con gli enti territoriali erogatori dei servizi connessi alle attività didattiche, può meglio rispondere sia alle finalità educative e formative, sia alle esigenze di flessibilità formativa, anche attraverso opportuni adattamenti del calendario scolastico regionale”.
L’inizio delle lezioni per tutte le scuole di ogni ordine e grado è fissato per mercoledì 12 settembre 2012, il giorno di chiusura è stabilito per sabato 8 giugno 2013, mentre le scuole dell’infanzia proseguiranno l’attività didattica fino a sabato 29 giugno. I giorni di svolgimento delle lezione sono 206, che si riducono a 205 se la festa del santo Patrono cade in un giorno lavorativo.
Le festività natalizie partono da lunedì 24 dicembre 2012 a sabato 5 gennaio 2013 compresi, per le festività pasquali da lunedì 25 marzo a martedì 2 aprile 2013 compresi. La Regione Umbria ha previsto la chiusura delle scuole per la Festa dei Morti 2 novembre 2012, dei Santi e includendo il 3 novembre 2012. A queste date si affiancano quelle delle festività riconosciute dalla normativa statale.
Contestualmente alla presentazione del calendario scolastico, la vicepresidente ha illustrato alla Giunta regionale le disposizioni del ministero dell’Istruzione relative alla determinazione degli organici del personale docente per il prossimo anno.
“La ripartizione a livello regionale dell’organico – ha detto Casciari – è stata prevista in base alle specificità dei Comuni montani, alle piccole isole, alle aree geografiche particolarmente esposte a situazione di disagio e di precarietà, comprese quelle edilizie, nonché ai territori con un rilevante numero di alunni con cittadinanza non italiana”.
Relativamente all’Umbria in totale il personale docente di diritto equivale a 9.021 unità con un aumento di 37. Nello specifico, per la scuola infanzia l’organico di diritto per l’anno 2012/2013 è di 1.513 unità con un + 5 rispetto all’anno precedente, per la scuola primaria 2.981 (+45), scuola secondaria di primo grado 1.817 (+13), scuola secondaria secondo grado 2710(-26).
“In apparenza – ha commentato la vicepresidente – il quadro risulta favorevole in relazione al saldo finale (ma comunque negativo per la scuola secondaria di secondo grado), in realtà vi è un decremento di 13 unità d’organico considerando che per l’anno scolastico 2010/2011 ad integrazione della programmazione fatta, si ebbe un incremento pari a 50 unità”.
Secondo Casciari “lo stesso quadro di riferimento andrebbe poi meglio analizzato rispetto alle problematiche emergenti riguardanti le zone montane e le pluriclassi. Inoltre, in presenza di un trend di crescita costante della popolazione scolastica, decidere, come ha fatto il ministro Profumo, di mantenere gli organici degli anni precedenti, significa di fatto un impedimento all’attivazione di nuove classi, nuovi tempi pieni e, al contrario, si conferma la tendenza alla formazione di classi sempre più affollate. Un rischio questo, segnalato al Ministero dall’Ufficio scolastico regionale che, in proposito, ha chiesto assegnazioni aggiuntive di personale docente in organico”.
“A queste preoccupazioni relative la personale docente – conclude – si aggiungono quelle per i tagli alle dirigenze scolastiche e, di conseguenza, al personale amministrativo, così come introdotto dal comma 4 art. 19 della finanziaria dello scorso luglio che, oltre alla costituzione degli istituti comprensivi, per la quale l’Umbria ha già raggiunto gli obiettivi imposti, limita l’autonomia scolastica a meri numeri legandola alla presenza di 600 iscritti, ridotto fino a 400 per le piccole isole, comuni montani e per aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Un presupposto questo, che prescinde dal senso più profondo della scuola come comunità educante. Tutto ciò, calato nella nostra regione, secondo l’Ufficio scolastico regionale, comporterebbe l’accorpamento di 32 istituti”.
Relativamente al numero degli iscritti la vicepresidente ha reso noto che relativamente alla scuola d’infanzia nella provincia di Perugia sono 15mila 704 con un +229 rispetto allo scorso anno, a Terni 4mila 485, (-73) rispetto all’anno in corso. Alla primaria i nuovi iscritti alla prima classe sono 5mila983 (+114), a Terni 1.893(+1), per un totale di alunni a Perugia di 28mila780, 9mila 403 a Terni. Secondaria di primo grado iscritti alla prima classe sono per Perugia 5mila618 (-128) per un totale a Perugia di 17mila584, a Terni i nuovi iscritti sono mille829(-122), per un totale di 5mila788. per quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado in provincia di Perugia gli alunni iscritti in totale sono 28mila327(+270) di cui 5mila 954 (-177) al primo anno, nella Provincia di Terni in totale 8mila962(+350) con 1.914(-174) iscritti alla prima classe.