“Atti necessari a garantire servizi ai cittadini”. Inizia così la scarna nota con cui l’amministrazione regionale replica alle accuse dell’opposizione, che mettono nel mirino le 59 delibere approvate a Palazzo Donini dopo le dimissioni (ancora congelate dal Consiglio) della presidente Catiuscia Marini, indagata nell’inchiesta sulla Sanitopoli all’ospedale di Perugia.
Palazzo Donini replica “alle prese di posizione da parte di esponenti politici che strumentalizzano il fatto che l’Esecutivo continui la sua attività” ricordando che la Giunta regionale, in base alle norme ed allo Statuto, “opera nella pienezza dei poteri ad essa conferiti“. E precisa appunto che “le delibere e gli atti adottati nelle ultime sedute sono funzionali a garantire continuità nell’erogazione dei servizi alle imprese e ai cittadini. Di conseguenza – conclude la nota di Palazzo Donini – tali atti sono necessari e rientrano tra i doveri dell’amministrazione”.
Regione al capolinea, la conferma di Bartolini
Le dimissioni di Catiuscia Marini, secondo le modalità scelte, non sono infatti ancora operative. Confermate in Aula, attendono di essere accolte o respinte dal Consiglio regionale, nella seduta fissata per sabato prossimo. Nel caso in cui il Consiglio le respinga, Marini avrà 15 giorni di tempo per confermarle o far rientrare la crisi politica.
Solo se e quando le dimissioni saranno effettive l’esecutivo, affidato al vice presidente Paparelli, potrà solo trattare gli atti indifferibili e di ordinaria amministrazione. Un epilogo, questo, preannunciato anche dall’assessore Antonio Bartolini. E che appare tanto più vicino alla luce della presa di posizione del consigliere dem Giacomo Leonelli.
Caso Marini, Leonelli, gela gli irriducibili
Al momento le delibere di Giunta indicano ancora “Catiuscia Marini presidente” anche se la governatrice, da quando ha comunicato le proprie dimissioni, non ha mai partecipato alle sedute dell’Esecutivo. Non fa più parte della Giunta Luca Barberini, che si è dimesso, pur restando in carica come consigliere.
Le delibere nel mirino
Movimento 5 stelle, Lega e Umbria Next con De Vincenzi puntano l’indice contro gli atti assunti dalla Giunta in questi giorni. Annunciando segnalazioni alla Corte dei conti ed appellandosi al prefetto. Il vice presidente del Consiglio regionale ed esponente della Lega, Valerio Mancini, ha scritto anche alla presidente Porzi (e per conoscenza al prefetto) invocando lo scioglimento dell’Assemblea.