Lunedì 23 settembre si è svolta a Populonia (LI) l’assemblea del Distretto tirrenico delle cooperative di consumo. Il Distretto rappresenta le cooperative di consumo aderenti a Legacoop che operano in Toscana, Umbria, Lazio e provincia dell’Aquila. Ne fanno parte 53 cooperative che contano più di 2,3 milioni di soci, un valore della produzione di circa 5 miliardi di euro e oltre 15mila occupati. Nel corso dell’assemblea è stato presentato e approvato un documento programmatico teso a definire un percorso di rinnovamento della cooperazione di consumo.
Dal documento emergono le linee dell’evoluzione futura: rinnovarsi, per affrontare le trasformazioni in corso nell’economia e nella società, dalla crisi pandemica a quella inflattiva, dai cambiamenti climatici alla crisi demografica; riorganizzarsi, per essere più efficienti ed efficaci nel rispondere ai nuovi bisogni di una popolazione che, secondo le previsioni, nei prossimi decenni sarà sempre più anziana e sola.
Al centro del cambiamento sarà il ruolo dei soci, punto di riferimento del movimento cooperativo, nelle scelte e nei processi decisionali delle imprese cooperative.
Il documento delinea un cambiamento verso un nuovo modello di governance fondamentale per dare più voce ai soci, adeguato al contesto dimensionale e territoriale, con la progressiva diffusione del sistema dualistico che prevede un consiglio di sorveglianza composto da soli soci e un consiglio di gestione composto dal management delle cooperative.
Il documento rileva inoltre come i consumi alimentari siano destinati ad un ribasso nel lungo termine a causa delle tendenze demografiche e di reddito. L’Italia centrale sarà una delle aree in cui la transizione demografica sarà più forte: secondo gli scenari Istat, Eurostat e UNPD nel 2040 ci saranno nell’Italia centrale -4,2% di residenti, nel 2070 -17,7%, aumenteranno gli over 65 e le famiglie composte da una sola persona. Non cambieranno, quindi, solo i volumi dei consumi, ma anche la tipologia di bisogni di una popolazione che sta cambiando.
Oltre al sistema duale, il documento si sofferma anche sulla necessità di nuove sinergie produttive, sociali ed economiche tra cooperative: queste saranno sviluppate con un rafforzamento della patrimonializzazione, garantendo così maggiore liquidità per fare investimenti importanti e poter guidare il cambiamento;una revisione dei perimetri delle cooperative per semplificare il sistema e renderlo più adeguato ai territori partendo anche dalla necessità di nuovi modelli per le medie e piccole superfici situate nelle aree di maggiore difficoltà sociale e a bassa presenza abitativa; nuovo impegno sul fronte dei servizi e delle attività sociali, per rispondere ai bisogni della popolazione.
“È necessario pensare a un cambiamento per far sì che le cooperative di consumatori siano leader economici e sociali nei nostri territori – afferma il presidente del Distretto Coop Tirrenico Roberto Negrini -, dobbiamo essere in grado di anticipare le trasformazioni socioeconomiche per riuscire a dare risposte adeguate ai bisogni delle nostre comunità. Ripartire dal modello dualistico, per dare ancora maggiore voce ai soci, è elemento essenziale per iniziare questo percorso”.