“Juan” è tornato a casa. Per sempre. Non potrà più rimettere piede in Italia il 34 enne espulso perchè considerato “socialmente pericoloso”. Arrivato in Italia per ricongiursi con i familiari a Perugia, in una decina d'anni ha collezionato una lunghissima serie di reati: stupro, furti risse e resistenza. Per lui dopo gli ultimi furti commessi anche a Spoleto lo scroso anno è arrivato un biglietto di sola andata per Quito.
D. L. T. G. J. E., del ’89, cittadini equadoregno residente a Santa Maria degli Angeli ma di fatto dimorante a Perugia nella zona di Via del Macello , ieri è stato espulso dal territorio nazionale, per pericolosità sociale, dagli agenti dell’Ufficio Immigrazione, diretti dal Commissario Capo Claudio Giugliano. Il giovane, arrivato a Perugia nel 2002 per ricongiungersi con la famiglia, sinora ha soggiornato regolarmente ed ha sempre ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno.
Negli ultimi anni è stato più volte sorpreso a Perugia dalle forze di polizia mentre commetteva dei reati , spesso palesemente ubriaco. Nel 2004 ha subito il primo arresto dalla Squadra Mobile per rissa; nel 2008 è stato arrestato dai Carabinieri per resistenza a Pubblico Ufficiale; nel 2010 è finito di nuovo in manette a Perugia per violenza sessuale e rapina in danno di una giovane prostituta; nel 2012 è stato sorpreso a Castiglion Fiorentino e a Spoleto a commettere dei furti.
Lo straniero è stato più volte identificato nei servizi di controllo del Territorio nella zona di Via del Macello ove spesso si associava a malavitosi. Tale curriculum criminale ha indotto l’Ufficio Immigrazione a proporre alla Prefettura la emissione nei suoi confronti un provvedimento di Espulsione per pericolosità sociale .
Ieri mattina, dopo il suo rintraccio e la notifica del provvedimento, lo straniero è stato condotto in udienza dal Giudice di Pace che ha convalidato l’Espulsione. In serata è stato scortato da due agenti presso l’ Aeroporto di Roma Fiumicino da dove è partito con un volo diretto a Quito. Nonostante a Perugia vivano sia la madre che i fratelli non potrà più rientrare in Italia.