"Io, picchiata e rapinata nel parcheggio: ora sono terrorizzata"

“Io, picchiata e rapinata nel parcheggio: ora sono terrorizzata”

Redazione

“Io, picchiata e rapinata nel parcheggio: ora sono terrorizzata”

Il drammatico racconto di una donna aggredita di pomeriggio mentre dal centro andava a prendere la propria auto per tornare a casa
Sab, 01/02/2025 - 10:23

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Pubblichiamo la lettera di una nostra lettrice, vittima di una rapina mentre, come faceva tutti i giorni, si stava recando nel parcheggio più frequentato della città per riprendere la sua auto, dopo il lavoro. Un’esperienza che l’ha segnata, nel fisico e soprattutto nello spirito.

Una testimonianza che conferma quanto sia importante la sicurezza per poter vivere una vita serena e libera da paure e condizionamenti.

Sono una cittadina di Perugia e adoro la mia città.
Lavoro da anni in Corso Vannucci ed in questi anni ho sempre considerato un privilegio poter raggiungere il mio ufficio dopo una splendida passeggiata per il nostro centro, un piacere che vorrei non fosse per pochi, con la vista del suo cielo e dei suoi scorci da cartolina.

Il 28 gennaio, tuttavia, un evento traumatico ha cambiato questo piacere in paura: in un normale martedì pomeriggio, esco dal lavoro per raggiungere il parcheggio di Piazza Partigiani dove abitualmente lascio la mia auto, come molti di noi concittadini.
Dopo aver superato le casse, mi dirigo verso la mia auto, al piano inferiore, e sento colpi alla schiena, colpi che ben presto diventano pugni.

Un uomo di colore mi aggredisce, mi scaraventa a terra, in una colluttazione mi strappa la borsa e fugge. Resto sotto shock.
Prognosi: aggressione con contusioni multiple.
Mai avrei immaginato di essere aggredita alle ore 17.40 nel parcheggio più frequentato della città, proprio sotto la Rocca Paolina.
Le ammaccature fisiche ci sono e guariranno, ma per quelle psicologiche occorrerà tempo.
Mi sento impotente, vulnerabile e terrorizzata.
Pensare di dover modificare le mie abitudini e di non essere più serena nel vivere la mia quotidianità mi indigna.

Mi si dirà che si tratta di un fenomeno generalizzato, ma proprio per questo i cittadini comuni dovrebbero essere più tutelati.
Rivorrei una città – che inclusiva lo è sempre stata – inclusiva sì, ma con delle regole per chi vive e per chi ne è ospite.
Il Centro Storico di Perugia è irriconoscibile, è diventato un Bronx: io non lo riconosco. Ed ho paura.
Sorrisi e promesse devono diventare fatti concreti.
Rivorrei e rivoglio la mia Perugia bella.

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