Carlo Ceraso
Antonio Ingroia sceglie Perugia per scaldare la campagna, recuperare il tempo ‘tiranno’ e attaccare frontalmente i leader delle altre coalizioni, nessuno escluso, neanche quel Beppe Grillo e il M5S con cui, fino a pochi giorni fa c’erano state strizzatine d’occhio e ammiccamenti che facevano intendere a possibili alleanze. Un tour impegnativo per l’ex pm della trattativa Stato-mafia che, dopo perugia, ha fatto capolino prima a Marsciano e poi a Terni. Chiuderà stasera a Foligno il tour umbro. Ad aprire la giornata perugina, sotto le volte affrescate della Notari, ci hanno pensato Marco Gelmini e Flavio Lotti, capilista rispettivamente alla Camera e al Senato per Rc. Prima di loro due donne, Raffaella Simoncini, licenziata dalla Euroservice, e una sostenitrice che ha affrontato i problemi dei disabili. Sulle prime file siedono i leader regionali dei partiti che sostengono il Movimento di Ingroia e tutti i candidati alle prossime politiche: fra questi, solo per citarne alcuni, il vicepresidente della Provincia di Perugia Aviano Rossi, la vicepresidente della Regione Carla Casciari, i segretari Paolo Brutti, Luciano della Vecchia e Andrea Caprini, l'assessore regionale Stefano Vinti, i consiglieri Damiano Stufara e Oliviero Dottorini , i candidati Carlo Cianetti, Franco Granocchia, Giuseppe Mascio, Luca Votoni, Alessandra Ruffini, Raffaele Goretti, Patrizio Dragani.
Il boato – all’ingresso in sala il pubblico si è alzato in piedi tributando un caloroso applauso a Ingroia. Che ha ripagato elettori e simpatizzanti con un intervento durato quasi due ore, pieno di attacchi agli avversari e di progetti da realizzare “una volta entrati in Parlamento”. Il candidato premier mostra una verve e un entusiasmo mai registrati in tv, forse perché poco avvezzo alle platee o forse per merito di Maurizio Crozza che lo ha convinto a sfoderare la propria grinta.
Corrotti ed evasori come mafiosi – l’ex procuratore passa subito all’attacco confermando uno dei punti forti del programma: “noi vogliamo confiscare i patrimoni dei corrotti, abbiamo già una proposta di legge da presentare non appena metteremo piede in Parlamento. Non vediamo perché i corrotti debbano essere trattati meglio dei mafiosi; se si possono confiscare i beni ai mafiosi allora possiamo farlo anche con i corrotti, e con i grandi evasori fiscali”. Poi la sfida a Bersani e Grillo: “noi lo faremo, gli altri non l’ho ancora capito. Qui da Perugia rinnovo la sfida a Bersani, Vendola e Grillo per dire se sono d'accordo o meno a confiscare i patrimoni dei corrotti. Non li ho sentiti, non ho sentito le loro voci, devo pensare che forse hanno qualche difficoltà. Forse perché Bersani deve fare il governo con Monti; Monti su queste tematiche si è sempre voltato dall'altra parte. Anche Grillo devo pensare che abbia qualche difficoltà; forse perché oltre che ai corrotti ho detto di colpire anche ai grandi evasori fiscali? E’ forse per la stessa ragione che Beppe Grillo non ha ancora detto che è d'accordo sull'imposta patrimoniale sui patrimoni dei super ricchi? Ho la sensazione che forse c'ho azzeccato, come dice il mio amico (Antonio Di Pietro, ndr)”. Ingroia allude e squarcia in due il capo del M5S che sfida anche sul programma: “non hanno programma, né Grillo, né Monti”. Non infierisce più di tanto sul Pd: “i democratici lo hanno e su diverse cose siamo in sintonia ma se faranno l’alleanza con Monti dovranno per forza di cose appiattirlo”.
Le risorse – è proprio dai malandrini, da chi viola la legge che Ingroia conta di trovare risorse sufficienti a sanare il debito pubblico e ad investire su occupazione e fabbisogno sociale: “ogni anno, e le cifre non risentono degli ultimi scandali, la corruzione in Italia ‘fattura’ 60 miliardi di euro. Se a questi aggiungiamo l'evasione fiscale che ammonta a 120 miliardi e il complesso di affari della mafia che vale oltre 150 miliardi, finiamo a
sfiorare i 400 miliardi di euro. Insomma, ogni anno un quinto del nostro debito finisce nelle fogne dell'illegalità. Questa è una battaglia prioritaria e la proposta di confisca dei beni dei corrotti e degli evasori servirà a questo” dice fra l’applauso dei presenti“.
“Partigiani della Costituzione” – sul tavolino posto sotto il palco svetta la Costituzione, continuamente richiamata da Ingroia nel suo lungo intervento: “ho messo la mia faccia e giocato la mia credibilità su questo progetto, senza prendere facili taxi come Vendola ha fatto col Pd; per combattere questa Italia, quella del ministro Lunardi che diceva che bisogna convivere con la mafia“. “Tangentopoli non è mai finita, la differenza è che si è allargata a macchia d'olio ed è il frutto delle politiche di indulgenza e dei condoni di Berlusconi, l’ampliamento dell'area di impunità, con Monti che non ha fatto niente per porre un freno alla corruzione. Il decreto anticorruzione è una burla e una presa in giro. Noi vogliamo confiscare anche i patrimoni dei corrotti; ma gli altri vogliono questo? Credo che questo lo vogliamo solo noi”. Sulla riforma della giustizia dice che bisogna partire dalla “riforma del processo, abbiamo bisogno di un processo breve e della prescrizione lunga che invece spesso è stata la panacea per tutti i mali dei potenti che cercavano l'impunità. Dobbiamo cancellare le leggi ad personam ma per questo serve una efficace legislazione”.
La banca statale – sul piano economico il leader di RC avanza il progetto di una banca statale che “possa prendere i soldi della Bce all’1% di tasso di interesse per aiutare le aziende cui faremo pagare al massimo il 2%. Ma che dovranno impegnarsi a rispettare tutte le leggi, a cominciare da quelle contro gli infortuni sul lavoro e a non delocalizzare fuori dall’Italia”. “La politica economica deve recuperare la sua etica virtuosa”, ormai totalmente smarrita nel “capitalismo di rapina assecondato da Berlusconi e anche da Monti. Gli scandali di questi giorni non toccano solo la politica ma l'intera classe dirigente, una deriva da bloccare. Mafiosi e corrotti non possono essere distinti”.
Il ricordo di Burgarella – Antonio Ingroia ha voluto ricordare la figura di Burgarella, il disoccupato siciliano morto suicida “figlio di questa disperazione che attanaglia una larga parte d’Italia, che ha fatto finire in coma, per fortuna non ancora irreversibile, il nostro Paese”.
Il voto utile – infine un appello al pubblico, mentre in sala risuona la musica di “Io non ho paura”, brano che Fiorella Mannoia ha voluto donare al Movimento di Ingroia: “a chi vi parla di voto utile rispondete che il voto è vostro e ve lo gestite voi, che il voto deve essere utile a voi e non a chi viene eletto”. Il pubblico ora è in piedi in un clima di esaltazione. Tutti intorno a lui per una foto ricordo, un autografo, una confidenza da fare all’orecchio del loro leader. E domani arriva un altro Tonino, Di Pietro chiamato a scaldare la piazza di Terni e Spoleto.
(hanno collaborato Sara Cipriani e Sara Minciaroni – Foto e video TO©)
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