Entrambi i genitori furono uccisi durante la dittatura militare (1976-1983). Lei e suo fratello avevano 4 e 2 anni
Organizzato dall’Anpi Valle Umbra Nord in collaborazione con il circolo culturale “primomaggio”, la Chiesa Valdese e l’onlus 24marzo, l’incontro con Eva Lerouc si svolgerà ad Assisi il 7 marzo 2024 alle ore 20,30 presso la Domus Laetitiae in via Giovanni XXIII 2 (Casa di ospitalità dei Frati Minori Cappuccini).
Eva Lerouc è un’esponente dell’associazione Hijos-Mendoza, che si batte per fare verità sulle sparizioni forzate durante la dittatura degli anni 1976-1983. Entrambi i suoi genitori furono uccisi durante la dittatura militare (1976-1983), quando lei e suo fratello avevano 4 e 2 anni.
I genitori Alfredo e Marta Lerouc, militanti Montoneros – organizzazione guerrigliera d’opposizione alla dittatura – vivevano in clandestinità a San Juan: erano e sapevano di essere in pericolo. Lui fu ucciso per strada dai militari della dittatura di Videla, Marta fu arrestata e da allora di lei non si seppe più nulla e ancora oggi continua a essere desaparecida.
Nell’Argentina guidata dal dittatore Jorge Rafael Videla, dai militari e dall’Alleanza anticomunista argentina (1976-83) fu molto frequente la pratica dei sequestri degli oppositori del regime da parte di squadre non ufficiali della polizia o dell’esercito. Molti degli attivisti rapiti venivano sedati e poi lanciati da aeroplani nell’oceano o nel Rio della Plata, nei cosiddetti «voli della morte»; altri inviati in campi di concentramento.
Gli arresti e i sequestri avvenivano spesso di notte e in genere senza testimoni, così come segreto rimaneva tutto ciò che avveniva in seguito; le autorità non fornivano ai familiari la notizia degli avvenuti arresti e gli stessi capi di imputazione erano solitamente molto vaghi. Della maggioranza dei desaparecidos non si seppe effettivamente mai nulla e solo dopo la caduta del regime militare e il ritorno alla democrazia si iniziò a ricostruire una parte degli avvenimenti e a fare luce sulla sorte di un certo numero di “scomparsi”, grazie anche alla coraggiosa battaglia delle madri di molti di loro che, organizzandosi nel movimento delle Madres de Plaza de Mayo, ogni settimana scendevano in piazza per chiedere la verità sulla sorte dei loro figli. Si calcola che in Argentina, durante la dittatura, siano scomparsi circa 30.000 oppositori politici; circa 9000 sono stati censiti dalla commissione istituita dal presidente argentino Alfonsín nel 1983, allorché nel Paese fu ripristinata la democrazia parlamentare.
Eva Lerouc nel 1976 aveva due anni. Da allora non ha mai smesso di chiedere giustizia per i genitori. È parte offesa nel processo contro l’ex tenente italo-argentino Carlos Malatto, che faceva parte del Rim22 (Reggimento di Fanteria di Montagna 22), uno dei più sanguinari gruppi militari della dittatura, accusato del sequestro e della sparizione di centinaia di oppositori politici. Rifugiatosi nel 2011 in Italia per sfuggire al processo contro di lui, per anni le autorità del nostro Paese hanno rifiutato le richieste di estradizione da parte dell’Argentina. In seguito però all’apertura di un’inchiesta nei suoi confronti da parte della procura di Roma, conclusasi nel settembre 2023 con il rinvio a giudizio, Malatto sarà ora processato in Italia. Questa come varie altre cause giudiziarie sono sostenute in Italia dalla onlus 24 marzo.
Luogo: DOMUS LAETITIAE ASSISI, ASSISI, PERUGIA, UMBRIA
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