"Incarichi in ospedale, perché la Regione non tiene conto del parere Aran?"

“Incarichi in ospedale, perché la Regione non tiene conto del parere Aran?”

Redazione

“Incarichi in ospedale, perché la Regione non tiene conto del parere Aran?”

Mar, 28/05/2024 - 11:16

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Bori (Pd) ha presentato un'interrogazione per chiedere chiarimenti in merito alla mancata trasposizione incarichi all'Azienda di Perugia

“L’azienda ospedaliera di Perugia, in merito alla trasposizione degli incarichi, non tiene conto dell’interpretazione dell’Aran, dopo averne chiesto il parere, e va avanti senza un riferimento sopprimendone alcuni, trasponendone altri e avviando le selezioni per il conferimento dei restanti, il tutto in un momento elettorale durante il quale queste manovre suscitano non poche perplessità”. Così il consigliere regionale e segretario del Partito democratico dell’Umbria, Tommaso Bori, che ha presentato una interrogazione per chiedere “chiarimenti in merito alla mancata trasposizione degli incarichi dei quali parla il Contratto nazionale 2019/2021”.

Bori ricorda che le aziende sanitarie regionali e gli Enti, secondo il Ccnl comparto sanità del 2029-2021 “debbano provvedere a definire il sistema degli incarichi in conformità a quanto previsto dal contratto. Nelle aziende sanitarie e ospedaliere dell’Umbria – continua Bori – non è mai stato attuato il processo di istituzione e assegnazione degli incarichi di funzione previsto dal Ccnl 2016/2019, continuando ad esistere coordinamenti e posizioni organizzative. L’azienda ospedaliera di Perugia non ha mai attuato le disposizioni del Ccnl né in termini di adeguamento, né dal punto di vista del completamento del processo di istituzione e assegnazione degli incarichi di funzione, limitandosi a cambiare denominazione dei coordinamenti e degli incarichi. Questo ha portato all’inapplicabilità delle norme transitorie secondo cui gli incarichi di posizione e coordinamento restavano in vigore fino all’istituzione degli incarichi di funzione”.

“Secondo una corretta applicazione del Ccnl – spiega Bori – si sarebbe dovuto effettuare la trasposizione dei coordinamenti e degli incarichi, restando ferma la scadenza definita. Nel novembre 2022 erano ancora in essere gli incarichi precedenti in regime di prorogatio. Una anomalia, alla luce della quale la Regione ha posto un quesito ad Aran, in relazione alla corretta scadenza da considerare. Nel 2024 l’azienda ha invece applicato la trasposizione solo per alcuni incarichi, motivandola con il riferimento al nuovo assetto aziendale, quando Aran aveva chiarito che la trasposizione andava effettuata con decorrenza 1 gennaio 2023 per tutti gli incarichi”.

“Al quesito, Aran risponde che la trasposizione doveva avvenire mantenendo la precedente scadenza e che, essendo i precedenti incarichi in regime di prorogatio, la scadenza doveva essere fissata a cinque anni. Tutte le aziende, tranne quella di Perugia, hanno proceduto ad agire secondo il parere Aran mentre quella di Perugia sceglie di muoversi diversamente. Con la delibera del 22 dicembre 2022 chiama trasposizione quella che era una semplice ridenominazione degli stessi e nel riassetto organizzativo dell’azienda non confluiscono tutti gli incarichi esistenti. Occorre dunque iniziare a capire i motivi delle scelte dell’amministrazione dell’azienda ospedaliera che, non tenendo conto dell’interpretazione di Aran, ha soppresso alcuni incarichi, ne ha trasposti alcuni e poi ha avviato le selezioni verso i restanti. Intendiamo anche conoscere se tutti gli incarichi sono stati assegnati con apposita selezione pubblica e perché per alcuni non sia stata prevista la prova selettiva. C’è anche il tema – conclude Bori – di capire il motivo per cui la Regione, una volta ricevuto il parere Aran, non abbia vigilato per la sua applicazione”.

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