In Consiglio... droga, vino e porchetta

In Consiglio… droga, vino e porchetta

Massimo Sbardella

In Consiglio… droga, vino e porchetta

Il nodo delle "droghe leggere", la maggioranza boccia la mozione del centrodestra 10 a 8
Gio, 13/03/2025 - 17:56

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Dalla droga al vino, fino alla porchetta. Animato (e colorito) dibattito in Consiglio regionale innescato dalla mozione del centrodestra sul contrasto alle “droghe leggere” presentata dalla capogruppo di Forza Italia Laura Pernazza.

Da Gerusalemme a Gaza

Una mozione – sveliamo subito l’assassino – che l’aula respinge, con i voti dei 10 consiglieri di maggioranza presenti in Aula. Non c’è la governatrice Stefania Proietti, “in missione”, parole dell’assessore Barcaioli, a Gerusalemme. Ma lo spirito di pace della terra di San Francesco viene comunque certificato dalla maggioranza di centrosinistra che la sostiene e che vota la mozione, illustrata dal consigliere Fabrizio Ricci (AVS), in cui si ribadisce lo storico impegno dell’Umbria nella cooperazione
internazionale per la costruzione di pace. “Ponendo come obiettivo fondamentale – si legge nella nota poi diramata dalla maggioranza – il raggiungimento di una pace stabile e duratura, che consenta la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e dia sollievo alla popolazione civile palestinese, sempre più stremata, anche alla luce della recente e inaccettabile decisione del Governo israeliano di bloccare le forniture di elettricità e l’invio di aiuti umanitari nella Striscia”.

Una mozione ritenuta strumentale e non equilibrata, per i suoi contenuti, dai consiglieri dell’opposizione rimasti in Aula, che non partecipano al voto.

Droghe “leggere”

Un dibattito spento, quello su guerra e pace, tanto quanto colorito è quello precedente, in cui l’Aula parla di droghe. E di vino, con un passaggio sulla porchetta.

La mozione che porta la prima firma di Pernazza mirava a “predisporre un costante monitoraggio del fenomeno delle droghe e delle dipendenze, in collaborazione con le Autorità competenti, al fine di
aggiornare e migliorare gli interventi su base territoriale”. Ed “elaborare un piano regionale di intervento”, in sinergia con le forze dell’ordine, il sistema sanitario, le comunità di recupero, i Comuni, le Province e gli
istituti scolastici di ogni ordine e grado mirato alla prevenzione e al contrasto dell’uso di droghe. Includendo specifiche azioni per combattere “il consumo di droghe leggere quale via d’accesso alle sostanze più pesanti”.

Una via politicamente tortuosa, quella dalle droghe leggere a quelle pesanti, e soprattutto politicamente non condivisa da tutti. Perché se l’impegno alla lotta alle droghe e alle dipendenze viene condiviso in modo bipartisan, la “teoria del passaggio” è contestata da a sinistra. Da Ricci (AVS), che non ha timori a parlare dei benefici che si avrebbero legalizzando la cannabis. Evidenziando come, statistiche alla mano, sia più rischioso l’uso dell’alcol. Rischi alcolici dai quali mette in guardia anche il consigliere pentastellato Luca Simonetti, che ricordando l’allarme del Sert di Terni,chiede di mettere al centro del nuovo Piano sanitario il contrasto alle dipendenze.

Lo spaccio di droga è reato, la vendita di alcolici no, ricorda dai banchi dell’opposizione Nilo Arcudi.

E se “ogni popolo ha la sua dipendenza sociale”, come dice Simonetti, il leghista Enrico Melasecche chiama in causa le dipendenze che ciascuno può avere, anche in Aula. Ricordando che l’abuso di una sostanza è sempre dannoso, “anche della porchetta”.

“Perché i test antidroga volontari per amministratori comunali, provinciali e regionali non sono stati fatti?” chiede l’assessore De Luca, ricordando il provvedimento fatto inserire dal M5s con un emendamento. Pronti a farli, le risposte che arrivano da destra.

Ma il nodo resta. Quello sull’automatismo o no del passaggio dalle droghe pesanti a quelle leggere. La capogruppo di FdI, Eleonora Pace, invita la Terza Commissione ad organizzare una visita alla Comunità Incontro, per provare a ricevere una risposta.

L’opposizione, come un cane antidroga, fiuta una possibile incrinatura tra le diverse sensibilità della maggioranza, evocando più volte il pensiero in proposito della cattolica presidente Proietti.

“Non siamo a favore delle droghe leggere e siamo consapevoli della loro pericolosità, anche se esse non portano direttamente all’utilizzo di quelle pesanti”, fa in tempo a dire l’assessora Simona Meloni prima di lasciare l’Aula. Da dove era già sparita la consigliera Tagliaferri, della lista della presidente, Umbria Domani.

Quel che resta della maggioranza può… tirare un sospiro di sollievo: i numeri bastano per respingere (10-8) la mozione del centrodestra.

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