Non erano ammiratori ammaliati dalla sua bellezza quelli che hanno bussato alla sua porta. Reale, non quella digitale di Onlyfans, che in tre anni le ha consentito di guadagnare 50mila euro.
Incassi di cui la guardia di finanza della compagnia di Spoleto ha chiesto ora il conto alla bella e disinibita 40enne, inviando la segnalazione all’Agenzia delle entrate. Perché la “morale”, in questo caso, non c’entra. Si tratta infatti di lavoro autonomo di tipo artistico e professionale, e in quanto tale soggetto a tassazione. Con una voce specifica per chi trae profitti da materiale pornografico, fotografico o video.
Circa 14mila euro evasi, secondo quanto è riuscita a ricostruire Francesca Marruro, nel servizio del Corriere dell’Umbria.
Se l’attività non costituisce reato, lo Stato vuole comunque guadagnare sul profitto che se ne ricava. Come per ogni altra attività libero professionale. Ovviamente, più l’account genera profitti, più attrae lo sguardo dei finanzieri, oltre a quello degli “ammiratori”.