(Jac. Bru.) – Lavoratori senza soldi e speranze per il futuro, sindacati e istituzioni cittadine costrette ad ammettere l’esistenza di un iter per il concordato preventivo. La Ims-Isotta Fraschini (ex Pozzi) di Spoleto ha sempre di più l’acqua alla gola. La drammatica situazione dell’azienda di proprietà del Gruppo Casti di Varese, che occupa a Spoleto circa 300 persone, è tornata ieri sui banchi del consiglio comunale.
Concordato – E’ stato il consigliere di minoranza Angelo Loretoni a chiedere lumi su una voce che, sebbene circolasse ormai da settimane, non aveva ancora trovato conferme ufficiali. E’ quella del concordato preventivo, definito dallo stesso Loretoni “l’anticamera del fallimento”. La situazione è veramente critica: se fosse vero che il Gruppo Casti già da settimane stia cercando un accordo coi suoi creditori per evitare il fallimento le sorti dei 300 lavoratori dello stabilimento di Santo Chiodo sarebbero davvero appese a un filo. Il sindaco Benedetti si è limitato a dire che quella del concordato preventivo è un’ipotesi di cui si parlava già prima dell’estate, aggiungendo che proprio oggi una delegazione della proprietà sarà a Spoleto per parlare del futuro dell’azienda.
I sindacati – E’ previsto per il giorno 11, invece, l’incontro della proprietà con i sindacati, che questi ultimi hanno richiesto di poter tenere a metà strada tra Spoleto e Varese. Sentito al telefono da TO qualche giorno fa, Adolfo Pierotti della Fim-Cisl si è detto contrariato per aver appreso solo indirettamente della procedura del concordato preventivo, ma ha affermato anche che se l’azienda avesse delle armi vincenti in mano la situazione sarebbe gestibile. Pierotti ha anche ricordato l’esito dell’ultimo tavolo di confronto, durante il quale la proprietà aveva ribadito l’intenzione di tenere vivi entrambi gli stabilimenti nonostante le crescenti preoccupazioni dei lavoratori.
Striscione di protesta – E’ ovvio che le promesse e i tavoli di confronto non bastino più a placare i dipendenti. Stando ad alcune voci, sul ponte della ferrovia di via dei Filosofi sarebbe apparso stamattina uno striscione di protesta indirizzato all’ingegner Santoro, d.g. dello stabilimento spoletino e uno dei principali responsabili, secondo gli stessi operai, della situazione in cui versa l’azienda. Lo striscione, che avrebbe contenuto epiteti piuttosto coloriti nei suoi confronti, è comunque stato rimosso.
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