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Ims-Isotta sempre più in crisi, stipendi bloccati e cassa integrazione finita – si punta a quella straordinaria

Redazione

Ims-Isotta sempre più in crisi, stipendi bloccati e cassa integrazione finita – si punta a quella straordinaria

Ven, 21/12/2012 - 12:07

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Jacopo Brugalossi

Cassa integrazione ordinaria in esaurimento, stipendi fermi a quello di settembre e punto interrogativo che pesa come un macigno sul futuro dell’azienda. Per queste ragioni i circa 300 dipendenti dello stabilimento Ims-Isotta Fraschini di Spoleto hanno deciso l’altro ieri – mercoledì 19 – di incrociare le braccia per uno sciopero che proseguirà fino ad oggi, bloccando di fatto la produzione fino al termine delle festività natalizie. Ci sarebbero ancora un paio di giorni lavorativi prima del classico fermo natalizio, ma a questo punto è quasi certo che non si riprenderà prima del 7 gennaio. Ecco la situazione.

Gli stipendi – Partiamo dagli emolumenti arretrati. Trovano conferma le voci secondo cui sarebbe stato pagato in due tranche tutto settembre, anche se a qualcuno, ancora ieri, non era stata versata la seconda parte della mensilità. In ogni caso, mancano tuttora all’appello gli stipendi di ottobre, novembre e la tredicesima, che l’ingegner Santoro, durante il colloquio telefonico avuto ieri con i rappresentanti sindacali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uim-Uil e Rsu aziendali – durato circa 20 minuti – avrebbe promesso di saldare entro gennaio 2013.

La cassa integrazione – Promesse che non hanno per nulla convinto le tute blu, stanche di questo continuo “tira e molla” che va avanti ormai da troppo tempo. Alla preoccupazione per lo stipendio, infatti, si aggiunge quella per la fine prossima della cassa integrazione ordinaria, che potrebbe privare i lavoratori di ogni ammortizzatore sociale. L’unica strada percorribile – stando anche alle parole rilasciate da Francesco Giannini (Fiom) a TO – sarebbe quella della cassa integrazione straordinaria, sulla quale sembrerebbero esserci dei segni di apertura da parte della dirigenza, anche se se ne dovrà parlare in un incontro già fissato per l’8 gennaio a Perugia coi sindacati. L’urgenza maggiore ce l’ha il comparto della ghisa, che esaurirà il monte ore della CIGO già a fine 2012, mentre i dipendenti dell’alluminio avranno a disposizione qualche settimana in più.

I francesi – Alluminio che sta aspettando di conoscere il suo destino dopo le voci che si erano rincorse qualche tempo fa in merito all’interessamento al polo produttivo di un gruppo industriale francese. “Anche di quello dovremo discutere nell’incontro di gennaio – ha affermato Giannini. – Ci hanno detto che la trattativa sta andando avanti, ma prima di renderne pubblici i dettagli vogliamo comprendere tutti i possibili scenari con i responsabili dello stabilimento”.

Quale futuro? – Questo è il quadro della situazione, fatto più molte ombre e poche luci. Non si dimentichi, infatti, che sull’azienda di Santo Chiodo pende anche la decisione del Tribunale di Spoleto in merito alla richiesta di concordato preventivo effettuata in ottobre. “La situazione è molto complessa”, ha confermato telefonicamente a Tuttoggi.info Adolfo Pierotti (Fim-Cisl) nonostante fosse bloccato a letto da un’influenza. A farne le spese, ovvio, sono i lavoratori. Difficilmente riusciranno a passare un natale sereno e spensierato: il loro futuro lavorativo è davvero appeso a un filo.

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