(Jac. Bru.) – E’ stata rinviata al 7 novembre l’adunanza dei creditori delle aziende Ims e Isotta Fraschini di Spoleto, prevista per il 4 luglio scorso. Resta così avvolto nell’incertezza il futuro dei due poli produttivi. Senza l’omologazione dei soggetti che detengono la maggioranza dei crediti infatti, il piano messo nero su bianco dalla proprietà aziendale non può diventare operativo. Il giudice Roberto Laudenzi, che già in precedenza aveva rinviato l’udienza, sarebbe stato costretto a questa nuova proroga poiché non ancora in possesso della documentazione completa. Ancora problemi tecnici, dunque.
Una parziale schiarita arriva sul fronte stipendi – dove gli arretrati sono ormai ridotti alla sola mensilità di maggio – e sulla ripresa della produzione nel comparto ghisa, grazie alla rimessa in funzione del “cubilotto” entro il 29 luglio. Notizie certamente positive, ma che destano qualche perplessità tra i lavoratori, da tempo abituati a lunghi ed estenuanti periodi di “magra” e ora, in un colpo solo, ricoperti di materie prime. Ultimamente, va detto, gli investitori israeliani di Mogdal Metal e Cukierman bank fanno visita a cadenza quasi settimanale alla Ims, mentre si sarebbero ritirati un po’ disparte i francesi della Saint Jean Industries, che stando al concordato avrebbero dovuto mettere le mani sull’Isotta Fraschini già dai primi di luglio.
La situazione, dunque, sembra essersi quasi rovesciata rispetto alla scorsa primavera, quando sugli Israeliani circolavano solo sporadiche voci di corridoio. I dipendenti della ghisa però, sono ancora ben lontani dal lasciarsi andare a salti di gioia, specialmente perché ad occuparsi di alcuni aspetti della trattativa sarebbero dei personaggi poco graditi, già allontanati tempo fa dall’azienda proprio in seguito a pressioni dal basso. Anche per questo, le 300 tute blu della ex Pozzi stanno spingendo per il rinnovo delle RSU aziendali, tuttora in carica nonostante abbiano finito il loro mandato a marzo.
Da parte loro, i sindacati incontreranno a breve la proprietà dell’azienda, per capire quanto ancora bisognerà attendere l’udienza dei creditori e quali siano le reali intenzioni dei gruppi esteri. Gli esiti del colloquio saranno comunicati ai lavoratori in un assemblea che, a quanto è dato sapere, si terrà entro la fine di luglio.
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