Gli ultimi dati della Banca d'Italia: così i risparmi delle famiglie e delle imprese umbre | Le differenze tra territori
Ammonta a 14 miliardi e mezzo di euro il tesoretto “liquido” che le famiglie umbre hanno in banca o alle Poste. In base dell’ultimo Rapporto della Banca d’Italia, lo stock delle famiglie consumatrici umbre al 31 dicembre del 2021 ammonta a 14,545 miliardi di euro, con un incremento del 3,8% rispetto a un anno prima. E con un ulteriore incremento del 3,1% a marzo rispetto al marzo 2021.
Incrementati addirittura del 7,7% i soldi che le famiglie tengono nei conti correnti, pari a 9,407 miliardi. A cui si aggiungono i 5,345 miliardi tenuti nei conti correnti delle imprese. Per queste l’incremento su base annua è stato del 12,8%. Un segno di come le incertezze e l’aumento dell’inflazione, già alla fine dello scorso anno, abbiano frenato i consumi, inducendo a tenere prudentemente “congelate” nei conti correnti quote più consistenti dei propri risparmi.
I depositi a risparmio delle famiglie umbre, per 5,134 miliardi, sono diminuiti del 2,7% (del 4% tra marzo 2021 e marzo 2022). Per le imprese addirittura a marzo i depositi a risparmio (che a dicembre ammontavano a 316 milioni di euro) sono diminuiti del 31,8%.
I risparmi delle famiglie
Il resto dei risparmi delle famiglie umbre (7,308 miliardi di euro) sono investiti. In titoli di Stato per 1,227 miliardi di euro. In obbligazioni bancarie (363 milioni) e altre obbligazioni (379 milioni), fortemente ridotte in percentuale. Cresciute le quote di Oicr (organismi di investimento collettivo del risparmio) per 4,635 miliardi. A dicembre 2021 le famiglie umbre avevano 691 milioni in azioni: investimento cresciuto nel 2021, ma con un forte contenimento dopo la guerra in Ucraina (-9,8% a marzo).
… e quelli delle imprese
Le imprese umbre a dicembre 2021 avevano 5,661 miliardi in depositi (con un aumento superiore al 10% che è aumentato anche nei primi mesi del 2022). I titoli a custodia ammontavano a 1,645 miliardi di euro. con la quota più rilevante (1,099 miliardi) investita in azioni, cresciute del 37,8% a marzo 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I risparmi degli umbri
Complessivamente gli umbri, famiglie e imprese, hanno 20 miliardi e 206 milioni di euro nei depositi, di cui 14,752 miliardi nei conti correnti. I titoli a custodia ammontano invece complessivamente a poco meno di 9 miliardi di euro.
Nei territori
Si tratta ovviamente di dati aggregati, frutto di situazioni molto diverse tra i territori della regione e, al loro interno, tra famiglie e imprese. Quanto ai depositi, in testa per liquidità – in base agli ultimi dati della Banca d’Italia – compaiono Orvieto, Perugia, Norcia, Città della Pieve, Magione, Panicale, Città di Castello, Giano dell’Umbria, Fabro e Bastia Umbra. Molto indietro Terni, dove i depositi bancari per abitante sono intorno ai 15 mila euro (quasi la metà rispetto a Orvieto).
In coda ci sono Nocera Umbra, Amelia, Narni, Gualdo Tadino e Passignano.