Ecco, si dirà, il solito cronista rompiscatole a cui non sta bene niente. Ma tant'è. La conferenza-pranzo voluta dal M° Giorgio Ferrara per incontrare la stampa regionale umbra, di sorprese ne ha regalate, ma dal sapore non proprio dolce. Il veto imposto sul Programma degli spettacoli non poteva d’altra parte far pensare che oggi si sarebbe parlato di chissà quali novità, ma, fra le poche, le più avevano il sapore della beffa. Sarebbe forse stato meglio ritrovarsi per una bella mangiata fra amici, di quelle dove corre l’obbligo di non parlare di lavoro. Perchè ciò che è stato detto ha rischiato a volte di svilire le figure di quegli stessi professionisti chiamati dal Maestro ad occuparsi del Festival.
A fare gli onori di casa al ristorante Pentagramma (cambiato in extremis perchè il Sabatini, dove era stato concordato da giorni l’appuntamento, risultava chiuso per turno) è stato lo stesso Presidente del Festival che ha presentato ufficialmente i suoi collaboratori: Marco Guerini (ufficio stampa), Sabina Leoni (immagine), Teresa Pizzetti (comunicazione), Nora Guazzotti (che con Paola Macchi cura l’organizzazione) e Marco Amoruso (direttore amministrativo).
A quest’ultimo Ferrara ha lasciato l’onore, pardon l’onere, di annunciare il nuovo nome del Festival. Che quello annunciato poco più di un mese fa dal Ministro Rutelli (Spoleto Festival Internazionale) non vada più bene? si sono chiesti meravigliati alcuni giornalisti.
Il nuovo nome – Pare proprio di sì, perchè il direttore amministrativo, dopo una veloce disquisizione giuridica, ha annunciato che la manifestazione si chiamerà “Spoleto 51 Festival dei Due Mondi”. Patapumfete! La notizia girava in verità da qualche giorno, dal momento che così risultavano stampati alcuni volantini promozionali, ma si pensava ad un errore tipografico. Per la cronaca, il “51” è stampato con il “5” in carattere piccolo e “1” grande, quasi a ricordare, se ce ne fosse stato bisogno, che si è avviato un nuovo percorso.
Un nome un po’ lunghetto, simile agli ordini gracchianti che si sentono nei radiotaxi: “Spoleto 51, in quattro minuti”. Ma Viva Dio, nessuna manfestazione ha mai funzionato per il nome, e non sarà questo a far la differenza. Certo è però che si torna alle origini e….ai Due Mondi.
Le strategie comunicative – La parola passa alle responsabili dell’immagine e della comunicazione che ben presto vedono scemare l’attenzione dei presenti perchè “lavorare sul nuovo sito…. pensare al nuovo logo…. promuovere il festival con cioccolatini da regalare agli albergatori locali per i propri ospiti o stampare il marchio della manifestazione sulle etichette da affiggere sulle bottiglie di olio, etc” appaiono annunci fin troppe scontati. Nessuno dei presenti ha avuto il coraggio di dire che anni addietro c’era chi aveva provato a confezionare jeans con il logo del Festival (il sole e la luna). Ma anche per loro vale il dubbio che non potessero rivelare di più.
Gli spettacoli – rimane sul vago anche la Guazzotti che annuncia un centinaio di rappresentazioni fra il 27 giugno e il 13 luglio che coinvolgeranno 600 artisti. Non è quest’ultimo numero a suscitare dubbi, quanto il primo: a ipotizzare una Prima e due repliche per ogni spettacolo, la media è di due spettacoli al giorno.
Ferrara e la “politica dei prezzi” – è Ferrara, finalmente, a prendere la parola e annunciare che i prezzi per gli spettacoli più importanti non supereranno il costo di 50 euro a biglietto. La Fondazione dunque, volendo fare due conti, spera di portare a Spoleto non meno di 30mila spettatori, se è vero che le scrittue previste nel bilancio previsionale riportano introiti pari a 900mila euro dalla vendita dei biglietti. Il presidente annuncia poi che la conferenza stampa di presentazione del programma ufficiale della 51.ma edizione si terrà il prossimo 18 aprile, probabilmente nel settecentesco Teatro Valle, fra i più belli della Capitale. Pare quindi di capire che neanche domani l'Assemblea dei Soci, convocata da Ferrara, conoscerà il programma ufficiale. Il presidente ha poi annunciato di aver avviato dei contatti sia con Rai e RadioRai che seguiranno la manifestazione e liquidato anche la polemica innescata nei giorni scorsi dalla Ottolenghi dalle colonne dell'Espresso confermando con una battuta che “la lirica e la danza avranno il loro giusto spazio all'interno del Festival”.
Brunini, “il concreto” – chi parla a ruota libera è il primo cittadino che annuncia la firma dei decreti ministeriali con i quali è stata disposta l’assegnazione di 4,1 milioni di euro. Ma Brunini annuncia anche altre iniziative e idee in cantiere. Come quella di usufruire di un teatro naturale quale il Ponte delle Torri per realizzarvi uno spettacolo. O quella di utilizzare Palazzo Collicola, in special modo il piano nobile, quale sede di rappresentanza da metter a disposizione di qualche Ambasciata e persino dello stesso Ministero dei Beni Culturali. I rapporti con Charleston, ha detto poi Brunini, sono ormai “avviati alla grande e si è tornati a dialogare anche con Melbourne. I contatti sono stati ripresi anche con la Fondazione Sigma-Tau”. Non manca poi una domanda sulla durata dell'incarico di Presidente della Fondazione Festival: una provocazione più che una domanda, atteso che da giorni si parla di un possibile coinvolgimento dello stesso Brunini nel Festival una volta terminato il suo mandato di primo cittadino. Il sindaco dapprima scherza, affermando che si tratta di una “nomina all'infinito”. Poi conferma che il mandato del Maestro Ferrara (che del festival è anche direttore artistico) “dura cinque anni….salvo complicazioni”.
Gli assenti e i mal di pancia – al pranzo-conferenza è stata comunque notata l’assenza dei membri del Comitato di gestione della Fondazione che, a quanto è dato sapere, non solo non sono stati invitati, ma hanno appreso solo nel pomeriggio, dai lanci di agenzia, delle novità annunciate oggi dai collaboratori di Ferrara. Una situazione che, legata anche ai continui rinvii per la presentazione del programma, pare abbia cominciato ad infastidre più di qualche membro, inclusi i rappresentanti degli istituti di credito che siedono nel CdA. Brunini risponde che l’assessore alla cultura Flamini e il dirigente Macedone non hanno preso parte all’incontro con i giornalisti perchè influenzati. Ma dei colleghi del CdA non dice nulla.
Menotti – su una cosa sembra si vada veloci come bolidi. Quella di far dimenticare al più presto lo stesso inventore del festival, il compianto Giancarlo Menotti. Alla domanda se saranno previsti dei momenti da dedicare al grande compositore, il M° Ferrara ha risposto che “non si è pensato a nulla, anche perchè tale compito non spetta alla Fondazione. Ci penserà il Comune”. Lasciando così la ‘patata bollente’ al primo cittadino. Che, senza scendere nei dettagli, ha assicurato che il Municipio sta pensando ad alcune iniziative.
(Carlo Ceraso e Sara Cipriani)
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