In attesa di vedere chi, dopo il 27 ottobre, entrerà da protagonista nell’Assemblea legislativa umbra, Claudio Ricci raduna i 60 candidati delle tre liste civiche (Ricci Presidente, Italia Civica e Proposta Umbria) che lo sostengono per una foto di gruppo sulla scalinata di Palazzo Cesaroni.
Donne e uomini, commenta Ricci presentando le sue tre liste, che per la prima volta da quando esiste la Regione Umbria hanno dato vita ad una “coalizione solo civica“. Ricci ci tiene a sventolare la bandiera del “vero civismo”, di fronte al candidato civico Bianconi sostenuto anche da Pd e Movimento 5 stelle e da Donatella Tesei, oggi senatrice, che ricorda di venire lei stessa, da sindaco di Montefalco, dal mondo civico.
Così come un altro tema sul quale Ricci batte molto è quello della depoliticizzazione del voto in Umbria del 27 ottobre. Il rischio, infatti, è che l’esperimento giallorosso e la voglia di rivalsa di Salvini possano trasformare le regionali in Umbria in un voto pro o contro il Governo giallorosso. “Il voto utile – replica Ricci – è quello per il gruppo migliore di umbri per l’Umbria“.
“Siamo tre liste – ricorda ancora il candidato presidente – ma un unico gruppo per il governo della Regione con la capacità di fare (sono 500 le proposte in 5 linee guida: amministrare bene, sviluppare lavoro, muoversi veloce, innovare l’ambiente e curare umanizzando) e la libertà di scegliere sempre il merito. Abbiamo la fiducia di oltre un elettore su tre – afferma commentando i risultati del sondaggio Scenari Politici WinPoll da lui commissionato – che speriamo si traduca in voto, e invitiamo gli umbri a considerare che non si vota per i partiti nazionali ma per il governo della Regione. Per questo il ‘voto utile’ è quello per la migliore coalizione di persone che, dopo il 27 ottobre, resterà in Umbria e non se ne tornerà a Roma, per svolgere le usuali attività politiche“.
Di fronte alla lotta tra centrodestra e centrosinistra, Ricci rivendica di avere nelle sue liste “donne e uomini trasversali“. Autenticamente civici. Al limite “un polo centrista“, guardando al suo programma. Già da tempo presente nel sito delle tre liste. E che parte dalla necessità di rilanciare l’Umbria sul piano economico e del lavoro, sulle infrastrutture, dell’ambiente, del welfare e della buona amministrazione. Queste le cinque misure del suo programma, declinato in 92 progetti urgenti, uno per ogni Comune umbro. E poi, un piano anti-buche ed un incremento di 50 milioni di euro l’anno della dotazione per le misure a sostegno dei giovani e del lavoro.
Ricci crede nella vittoria. Tanto da dare indicazioni su e per i suoi assessori: “La mia Giunta – annuncia – sarà formata da chi vive e lavora in Umbria“. Persone che dovranno essere h24 a disposizione dei cittadini, pubblicando sul sito istituzionale il proprio numero di cellulare e comunque dando conto, periodicamente, di quanto fatto,
Ricci ricorda il colpo sfiorato nel 2015, quando alla guida del centrodestra mancò di poco il sorpasso su Catiuscia Marini. E vede la rivincita: “Ora siamo pronti a completare l’opera“.