di Fabio Muzzi
Intervistare un intervistatore non è semplice e con Giacomo Innocenti (alias Giacomo Innowhite) si corre spesso il rischio che i ruoli si invertano e ci si trovi ad essere intervistato da lui. Questo perché il suo sguardo attento e curioso è quello di chi sa ascoltare e mettere a proprio agio il suo interlocutore.
Il progetto di Giacomo Innowhite (il cui alias coniuga il suo cognome con il suo soprannome da dj, Mr. White) è nato due anni fa come un gioco tra amici ed ha poi preso il via allargandosi a parenti e altri conoscenti, fino al giorno d’oggi in cui viene contattato anche da estranei entusiasti del progetto. Le interviste, che inizialmente avevano una frequenza più rara, sono oggi arrivate ad un ritmo di una a settimana; è così che al suo attivo ce ne sono già 39 e sono destinate ad aumentare in fretta. Se il progetto è nato da un gioco fatto con i propri amici, vedere quanto il tempo trascorresse in fretta ha dato origine in Giacomo ad una serie di riflessioni che lo hanno portato a ragionare sull’estremo bisogno di comunicare della società contemporanea. Il cambiamento della comunicazione tramite la tecnologia, in primo luogo internet, ha impoverito i rapporti e privato il linguaggio parlato della sua importanza ancestrale. Il fattore principale per Giacomo è che ogni persona è un personaggio ed ha un contenuto molto vasto con cui riempire una chiacchierata di mezz’ora; si tratta di una sorta di rielaborazione del concetto warholiano secondo il quale nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti. Di fatto alla base della scelta degli intervistati c’è un criterio democratico e casuale al tempo stesso: tutti possono essere soggetti ad intervista, a condizione che lo vogliano, e nessuno sarà intervistato più di una volta.
Le interviste sono fatte in un ambiente familiare e l’atmosfera accogliente creata dal divano di casa di Giacomo, è resa più tranquillizzante dal quadro appeso alla parete dal conduttore la cui scelta non è affatto casuale “oltre alla bellezza del quadro – spiega Giacomo – l’immagine ha un rimando subliminale al carattere del programma: l’uomo e la donna dipinti mentre attraversano una strada, rappresentano due normali persone di passaggio, così come di passaggio diventano i soggetti che intervisto.”
Per raccogliere la serie di interviste, Giacomo ha creato un apposito canale su Youtube Thepourparler – che poi è il titolo del programma generale – che assume diverse sfaccettature a seconda del contesto: dal Pour Parler Stories (incentrato su singole persone), al Pour Parler Air (registrazioni all’aria aperta), dal Pour Parler Mobile (fatto tramite telefonino), al Pour Parler Sfida (progetto invia di realizzazione che prevede un confronto tra due ospiti moderato da Giacomo). Le interviste, realizzate tutte in presa diretta e senza concordare nulla preventivamente, hanno due regole di base: non chiedere cose riservate ed evitare di entrare in particolari troppo tecnici.
Alla base dell’iniziativa, sottolinea Giacomo, “non c’è ambizione di guadagno né di raggiungere alcun obiettivo in termini di visualizzazioni (va comunque sottolineato che le interviste finora pubblicate hanno avuto un totale di circa 10mila visualizzazioni, ndr), l’obiettivo principale è quello di dare e ricevere in termini di piacere – continua Giacomo – a me l’esperienza rilascia una scarica di adrenalina e gli intervistati risultano sempre soddisfatti dall’intervista.
Per cui, chiunque voi siate, se avete qualcosa da raccontare, se volete fare una chiacchierata con una persona disposta ad ascoltare, o se volete lasciare una testimonianza del presente per le generazioni future, contattate questo giovane conduttore e prendetevi la vostra mezz’ora di celebrità.
