Lavori finanziati dal Ministero del Turismo attraverso il bando PNRR e da Cassa depositi e prestiti | I servizi a supporto della terza età
Il giubileo del 2025 e l’ottavo centenario francescano del 2026 potrebbero essere festeggiati anche con la riapertura dell’hotel Subasio, vincitore – insieme ad altre 12 strutture – di un bando del Pnrr per il rilancio di attività ricettive pubbliche e private. A questo stanno lavorando il cda della casa di riposo presieduto dal Giorgio Buini e l’amministrazione comunale guidata da Stefania Proietti, per un percorso ancora tutto da definire nei dettagli ma che finalmente dà una luce di speranza.
Hotel Subasio, la storia in pillole
L’anticipazione arriva a Tuttoggi.info proprio dal sindaco, che tiene a sottolineare il grande lavoro svolto dal cda della casa di riposo, quello attuale presieduto da Buini ma anche quello passato guidato da Alessio Allegrucci; la struttura ricettiva è infatti di proprietà della casa di riposo Andrea Rossi e l’affitto dovrebbe servire a coprire parte delle spese per la cura degli anziani, ma è chiusa da anni, dopo che la società che aveva vinto il bando per la gestione nel 2013 era poi stata colpita da un’interdittiva antimafia nel 2015. Era seguita un’aspra battaglia giudiziaria, parzialmente conclusasi nel 2019 con la riconsegna del bene.
Dopo anni di chiusura (ma anche a causa delle ristrutturazioni solo parziali e non a regola d’arte eseguite dalla ditta raggiunta poi dall’interdittiva) l’hotel che si affaccia sulla piazza di San Francesco aveva bisogno di pesanti lavori di manutenzione e soprattutto di un gestore in grado di accollarsi i costi dei lavori e di riaprirlo al meglio. Il Covid ha rallentato i progetti e l’hotel è stato usato come location per la fiction Che Dio ci aiuti (occasione in cui la struttura è stata controllata dal punto di vista della sicurezza e dell’agibilità) e per alcune iniziative organizzate di concerto con l’amministrazione comunale. Il cda guidato da Buini ha partecipato al bando PNRR indetto dal Ministero del Turismo (cui si è cominciato a lavorare sotto la precedente presidenza targata Allegrucci) ed è rientrato tra le 12 strutture di grande pregio storico-artistico situate lungo itinerari storico-religiosi e ciclopedonali che otterranno dei fondi.
La deadline del 2025
Come spiega il sindaco Proietti, “Ultimate le pratiche burocratiche in corso ci sarà la quantificazione delle risorse spettanti al Subasio: sarà nello specifico il Ministero del turismo a finanziare i lavori di riqualificazione, lavori che hanno come deadline il 2025; mentre Cassa Depositi e Prestiti si occuperà della proposta di gestione e di canone ai sensi della normativa vigente, proposta che dovrà essere esaminata ed essere accettata dal cda dell’Andrea Rossi. Sicuramente ci sarà un doppio beneficio per la casa di riposo e per i 56 anziani ospiti: l’Hotel Subasio sarà infatti riqualificato con fondi PNRR quindi senza alcuna spesa per l’Andrea Rossi, alla quale arriverà finalmente, dopo anni, un introito per l’affitto del bene, coronando finalmente il sogno di coloro, Andrea e Violante Rossi, che lo avevano lasciato in eredità alla casa di riposo“.
Il ringraziamento del presidente Buini ai cittadini
E se i problemi economici sorti con il Covid sono oramai pienamente superati e la struttura è tornata a pieno regime con 56 pazienti, l’appello del presidente Buini è di continuare a sostenere la struttura: “Le problematiche sono state pienamente superate e siamo tornati a pieno regime anche grazie alla Asl che ci considera una struttura di eccellenza – spiega il presidente – ma vorremmo ringraziare tutti i cittadini, le associazioni e i privati che ci hanno sostenuto nella realizzazione dell’impianto di aria condizionata e in tutte le iniziative indispensabili al benessere degli anziani: questo è il nostro obiettivo principale e l’aiuto di tutti è importante. È infatti possibile da parte di chiunque (persone fisiche o giuridiche) effettuare donazioni economiche, volontariamente e secondo le proprie possibilità”.
Non solo Hotel Subasio: per l’Andrea Rossi anche la Palazzina Costanzi
Buini e Proietti ricordano poi la palazzina Costanzi, che dopo la riqualificazione è stata ammodernata (con impianti tecnologici all’avanguardia di riscaldamento, impianto termico, sanitari, interfono e illuminazione oltre che arredi) grazie a 200.000 euro che il Comune ha ottenuto dalla Fondazione Perugia destinandoli poi a un progetto per l’invecchiamento attivo ovvero di casa per anziani autosufficienti: “Una struttura familiare, con bassa capacità di accoglienza (15 posti letti suddivisi in varie tipologie di camere), bassa intensità assistenziale e flessibilità nella fruizione del servizio”, ricordano Buini e Proietti. L’Andrea Rossi ha in questo caso chiesto l’autorizzazione come residenza servita, con spazi in comune (come la sala da pranzo e la sala ricreativa), stanze adatte ad accogliere gli anziani e, praticamente accanto, la casa di riposo per tutte le eventuali necessità di assistenza che dovessero insorgere.
Gli anziani che sceglieranno la residenza della palazzina Costanzi potranno perciò vivere in autonomia, in una struttura bella e funzionale, ma anche contare su un aiuto ed una assistenza immediati grazie al collegamento funzionale con la casa di riposo Andrea Rossi che consta di una struttura sanitaria e assistenziale di eccellenza. L’immobile, i cui lavori di ristrutturazione si erano conclusi nell’anno 2013, era di fatto inutilizzabile perché ancora privo di impianti tecnologici e di arredi. ”Ora la sede – concludono Buini e Proietti – grazie al finanziamento della Fondazione Perugia risponde alle caratteristiche che la struttura deve possedere ai sensi della vigente regolamentazione regionale e per il centro storico ma anche per tutto il territorio dell’assisano, dove molti anziani vivono soli, una struttura del genere è la risposta a una crescente esigenza ma anche una grande opportunità, per sostenere una dimensione di vita autonoma in età avanzata garantendo protezione e cura ma sempre promuovendo l’integrazione sociale nella comunità di riferimento, anche attraverso occasioni di vita comunitaria”.