“Io ci sarò”. E’ questo il grido con il quale hanno risposto 30.000 ragazzi scout alla chiamata per la Route Nazionale. Quest’anno infatti, a 28 anni dall’ultima volta, si ripeterà quest’evento unico ed imperdibile nel quale i rover e le scolte d’Italia insieme a contingenti stranieri con lingue e tradizioni diverse avranno l’occasione di confrontarsi sulla loro esperienza scout.
Dall’inizio dell’anno tutti gli scout hanno lavorato su una “strada” comune, il “Coraggio”, che è stato scelto come tema della Route sotto diversi aspetti: il coraggio di amare, il coraggio di essere Chiesa, il coraggio di farsi ultimi, il coraggio di essere cittadini, il coraggio di liberare il futuro.
Durante i mesi che hanno preceduto la Route nazionale i ragazzi sono stati chiamati a incontrare, sperimentare, interrogare realtà di coraggio: la proposta era quella di vivere esperienze sul proprio territorio e scovare testimoni di coraggio, vicini e lontani, che quotidianamente danno vita ad un futuro migliore. Dopo questa prima fase di osservazione i ragazzi hanno messo in atto sul territorio delle azioni di coraggio, ovvero delle azioni percepite fortemente coraggiose per sé e per la propria vita, che hanno chiesto loro di mettersi in gioco, superando resistenze e paure.
I frutti del lavoro di un anno saranno condivisi dal primo al 10 agosto a San Rossore dove tutte le varie esperienze e azioni di coraggio verranno messe insieme per stilare la “Carta del coraggio”. Un documento che sarà la sintesi dei diversi impegni sul territorio, che verrà poi consegnato alla Chiesa, alle Istituzioni civili Italiane ed Europee e all’Agesci.
La route si dividerà in due fasi: una mobile nella quale vari clan si incontreranno a piccoli gruppi per fare strada insieme e una fissa nella quale si riuniranno tutti insieme nel parco di San Rossore.
Anche il Clan cittadino di Spoleto parteciperà a questo importante evento, scegliendo di confrontarsi sul coraggio di liberare il futuro. Dopo mesi di preparazione e di confronto il gruppo spoletino è pronto a vivere quest’esperienza, per cambiare in meglio le proprie vite.