'Sono stati fatti progressi modestissimi nell'efficentamento della pubblica amministrazione tanto che, gran parte del lavoro dei nostri uffici amministrativi è dedicato agli adempimenti burocratici'. E' quanto sostiene Giuseppe Metelli, appena riconfermato alla guida degli industriali di Foligno e comprensorio dall'assemblea di ieri sera a Palazzo Varini. 'Ci ritroviamo oberati di certificazioni, denunce, modelli e certificazioni varie – spiega il numero uno della Confindustria folignate – un collega ha addirittura stimato che per ogni tre atti amministrativi, due di questi servono soltanto per interloquire con gli uffici pubblici'. Metelli pone sotto la lente la situazione regionale, sottolineando come in questo contesto 'entri in gioco la responsabilità degli enti e degli attori locali seppure – precisa il presidente degli industriali – malgrado i pur apprezzabili tentativi della Regione per unire le forze degli attori politici, economici e sociali per cercare di fronteggiare le difficoltà esistenti e tracciare una strada che porti verso lo sviluppo, mi pare sinceramente che siano mancate effettive ed adeguate risposte alle sfide in campo'. La disamina non finisce qui e da Foligno si chiedono soluzioni concrete. 'Spiace verificare – rilancia Metelli – che le potenzialità che la classe dirigente poteva e soprattutto avrebbe dovuto esprimere, sono rimaste in larga misura inespresse, così come l'unione di intenti non è stata debitamente seguita dai fatti. Si ha l'impressione che ogni soggetto abbia finito col seguire la propria strada – sottolinea il presidente dell'assindustria locale – ed ancora oggi non riusciamo a trovare la sintonia necessaria per la costruzione di un percorso di crescita'. Metelli parla anche del settore bancario. 'La stretta sul credito è uno dei principali fattori che ha di fatto incrementato la fase di recessione – spiega – contagiando in qualche modo persino quegli istituti locali che godono di maggiore autonomia decisionale rispetto alle presenze sul territorio dei grandi gruppi nazionali. Il nostro appello è quello di invitarli a tornare a fare le banche come una volta'.
