E' il maestro Filippo di Sambuy, notissimo a livello internazionale, l'artista che ha realizzato il Palio di Giostra che verrà consegnato al vincitore della Quintana della Rivincita in calendario per domenica 14 settembre al “Campo de li Giochi”.
Ad individuare l'artista è stata l'apposita commissione composta dal presidente dell'Ente Giostra, Domenico Metelli, dal vice presidente Marco Mariani, dal critico d'arte avvocato Italo Tomassoni e dal presidente della Commissione Artistica Stefano Trabalza. L'opera verrà ufficialmente presentata nei prossimi giorni a palazzo Candiotti.
Filippo di Sambuy è nato a Roma nel 1956 e vive nel sud della Francia.Dal 1980 espone in Italia e all'estero in gallerie private e in musei pubblici. Espone al Museo PS1 di New York nel 1981, partecipa nel 1982 e nel 2007 alla Biennale di Venezia, al Centro di Arte Contemporanea a Ginevra nel 1980-81-82, al M.A.U. Museo di ArteUrbana nel 2001 Torino. Ha partecipato a mostre collettive alla Galleria d'Arte Moderna a Bologna nel 1982, al Flash Art Museum di Trevi nel 1993, alla G.A.M. Galleria d'Arte Moderna di Torino nel 2002, Ucla Museum of Art di Los Angeles, Luma Museum of Art a Chicago nel 2006 e Rubin Museum of Art di New York nel 2007 con la mostra “The Missing Peace” dedicata al Dalai Lama. Nel 2008 è al Third Free International Forum a Bolognano.
Dal 1999 ha iniziato a creare degli eventi, con il patrocinio delle istituzioni pubbliche, in architetture storiche scelte dalla necessità del suo lavoro. Come nella città razionalista di Sabaudia (Latina -1999), nel Castello Barocco di Stupinigi (Torino-2001) e a Castel del Monte (2004) costruito da Federico II di Svevia nel 1240.
“L'urgenza di un elemento spirituale è la costante poetica del suo lavoro artistico – dicono di lui – l'idea del sacro è infatti concepita all'origine di un'opera deliberatamente non conforme al tempo.
Mezzo di elezione del suo lavoro è la pittura, mediante la quale Filippo di Sambuy si propone di plasmare simboli capaci di condurre la percezione estetica dal finito all'infinito, dal reale all'immateriale. La pittura è considerata tradizione immutabile e, in quanto tale, come un'attività capace di sottrarsi ai limiti spazio-temporali imposti dalla realtà contemporanea. La ricerca formale manifesta la volontà del divino di incarnarsi per stabilire una comunicazione simbolica con l'osservatore. L'artista diviene così il mediatore di un segnale che tenta di svelare l'invisibile per mezzo del visibile”.