L’assessorato alle politiche per l’istruzione e la formazione, la pace e la memoria del comune di Foligno, ha promosso per il 27 gennaio, giornata della memoria, alcune iniziative: “Gli studenti adottano i deportati umbri”, a cura dell’Aned Foligno (Sala delle Conferenze di Palazzo Trinci, ore 10); “Dio è morto”, istant drama del Laboratorio Teatro Aperto degli adulti, a cura del Teatro di Sacco a Santa Maria di Betlem (con 3 repliche alle ore 20,45, 21,45 e 22,30). Entrambi gli appuntamenti sono inseriti nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, per non dimenticare la tragedia della Shoa, e prevedono la partecipazione attiva delle scuole della città con la collaborazione dell’Aned e del Teatro di Sacco. “L’obiettivo è quello di non dimenticare una tragedia del genere – ha spiegato l’assessore Rita Zampolini in una conferenza stampa – e in questo contesto si inserisce la collaborazione avviata con le scuole”.
Maria Pizzoni, presidente dell’Aned, ha sottolineato che gli alunni hanno partecipato “con entusiasmo agli incontri per far conoscere loro la storia”. E’ intervenuto anche Roberto Biselli del Teatro di Sacco sottolineando che “la responsabilità della Shoah non può essere addebitata solo ai nazisti ma è anche di tutti noi”. Biselli ha annunciato che giovedì 27 gennaio si svolgerà una ‘processione’ per il corso della città per “obbligare Foligno a partecipare a questa giornata”.
La Caritas diocesana ha organizzato uno spettacolo teatrale “Morgen Fruh” (Domani mattina) in memoria della Shoah, liberamente tratto dall’operetta per bambini “Brundibar” di Hans Krasa, in programma mercoledì 26 gennaio nelle scuole e venerdì 28 gennaio al Teatro San Carlo, alle 21 (ingresso libero). Lo spettacolo – l’allestimento e la regia sono di Antonio Petris e Loretta Bonamente – è interpretato dai bambini e i ragazzi del doposcuola, dei laboratori ludico creativi e della Bibliomediateca Multilingue, con la partecipazione di Loretta Bonamente. Il direttore della Caritas diocesana, Mauro Masciotti, “ha espresso preoccupazione per qualche paletto di troppo che si sta mettendo tra noi e i ‘diversi’”.