Giorgio Dionisi, dal sogno al "Peccato di Gola" a L'Ecurie - Tuttoggi.info

Giorgio Dionisi, dal sogno al “Peccato di Gola” a L’Ecurie

Laura Caldara

Giorgio Dionisi, dal sogno al “Peccato di Gola” a L’Ecurie

Lun, 24/06/2024 - 14:12

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Un viaggio di passione e dedizione, dal mondo della politica alla ristorazione, per regalare esperienze indimenticabili ai suoi ospiti

Giorgio Dionisi, 53 anni, vive ogni giorno come se fosse un viaggio. Ogni momento è un passo lungo un sentiero che si snoda tra gioie e difficoltà, tra esperienze che lasciano il segno e insegnamenti che modellano l’anima. Giorgio ha vissuto abbastanza per sapere che ogni esperienza, buona o cattiva, è un tassello del mosaico della sua esistenza.

Una passione, quella della ristorazione, che Giorgio vive ogni giorno con dedizione. Passione che scorre nelle sue vene fin da bambino. La ristorazione non è solo un mestiere, ma un’eredità di famiglia, un legame indissolubile con il passato e con sua madre, che gestiva un negozio di alimentari. Da ragazzo, Giorgio era già una presenza familiare nelle cucine dei ristoranti locali, dove consegnava prodotti e osservava il fervore e l’arte culinaria. “Amo il cibo, sì, ma amo ancor di più l’atmosfera vibrante di quei luoghi, dove ogni piatto raccontava una storia” così Giorgio ricorda quei giorni.

La prima vita

Dopo anni di studi di economia e commercio, si trova immerso nel mondo del lavoro, ricco di sfide e opportunità. E prima di immergersi in quella che sarà l’avventura che gli cambierà per sempre la vita Giorgio, ha avuto l’opportunità di esplorare le varie facce della sua regione, lavorando per enti diversi, tra Perugia e Magione.

Ma il richiamo delle radici è forte, e la lontananza dalla famiglia lo spinge a fare ritorno, a riabbracciare il luogo delle sue origini. Tornato a casa, intraprende la strada della politica, diventando amministratore di aziende pubbliche, un ruolo che aveva ricoperto con passione e dedizione dal 2009 al 2018, animato da una passione che lo ha sempre contraddistinto. Gestisce aziende pubbliche con impegno e dedizione, ricoprendo ruoli di responsabilità che lo vedono protagonista di un cambiamento positivo nella sua comunità.

Il cambiamento

La vita è cambiamento, e Giorgio a un certo punto sente il bisogno di un nuovo inizio. Sente dentro, forte, il bisogno di fare qualcosa di diverso, qualcosa che gli permetta di essere in mezzo alla gente, di rendere felici gli altri.

Ciò che vuole è riuscire ad esprimere la propria personalità aperta e solare. Vuole essere più vicino alla gente, vedere i sorrisi, condividere la felicità.

Giorgio Dionisi

Così, insieme ad alcuni amici, decide di prendere in gestione una delle strutture più belle ed incantevoli della zona spoletina, un ristorante dove poter celebrare i momenti speciali della vita: cene, compleanni, matrimoni, lauree: “Il Baio”.

In questo presente entusiasmante e pieno i impegni Giorgio gestisce, un ristorante che è più di un semplice locale: è un palcoscenico dove si celebrano le storie personali di chiunque varchi la soglia. Con la sua innata capacità di conversazione e la sua abilità nel mettere a proprio agio gli altri, ha trasformato il ristorante in un luogo dove i clienti che entrano per un preventivo, escono con un sogno realizzato.

“Questo luogo incantevole non è solo un ristorante, ma un rifugio per l’anima. Immaginate un’oasi lontana dalla frenesia quotidiana, un luogo dove per una giornata si può staccare dai pensieri e dallo stress. È come se dedicassi del tempo a me, dove la priorità è coccolarmi” così Giorgio descrive la sensazione che prova tutte le volte che propone un momento da vivere a: ‘Il Baio’.

La scelta giusta

Per Giorgio è stato un salto nel buio, ma ha sempre creduto che fosse importante seguire ciò che il cuore suggerisce. Ora, mentre osserva i volti sorridenti dei suoi clienti, sa di aver fatto la scelta giusta. Buttandosi in questa nuova ed entusiasmate avventura, Giorgio non è solo il gestore di un ristorante, ma il custode di una visione. Una nuova identità: “La decisione di rinominare il ristorante non è stata presa alla leggera; è stata una scelta che riflette la filosofia e l’essenza stessa del luogo. L’ “Ecurie” dal francese “le Stalle”. Questo il suo nome, in omaggio alla costante presenza del cavallo nella cultura e nella struttura del ristorante, simboleggiano un legame con la tradizione e allo stesso tempo un passo verso il futuro,” così prosegue nell’intervista Giorgio.

Il ristorante, precedentemente noto come “il Baio”, ora brilla di luce propria, che incide profondamente sulla clientela. Non è più solo un luogo di festa, ma una destinazione quotidiana per chi cerca una cena elegante, con prodotti di alta qualità, spesso fatti in casa, che esaltano il vero sapore della cucina locale. La gentilezza dello staff, la capacità di entrare in empatia con il cliente, di comprendere e soddisfare i suoi desideri, è ciò che distingue il ristorante L’Ecurie. Ogni membro del team, sia in cucina che in sala, contribuisce a creare un’atmosfera accogliente e calda, dove ogni ospite si sente speciale.

Il percorso non è stato facile, soprattutto all’inizio, quando Giorgio ha dovuto imparare a navigare in un mondo nuovo per lui, organizzando un servizio completo che includesse non solo la ristorazione, ma anche l’albergo e la spa, e una grande sala per eventi. Ma con la sua capacità di entrare in empatia e la sua determinazione, ha superato ogni difficoltà. “Per invogliare i clienti a visitare il ristorante, cerco di offrire loro un’esperienza unica, un servizio che nessun altro può dare. Magari partire da un percorso rilassante nella spa, seguito da un massaggio di coppia rilassante e per concludere una cena romantica a lume di candela. È solo uno degli esempi di come insieme a tutto il mio staff coccolo i miei ospiti, rendendo ogni visita un’occasione indimenticabile” prosegue entusiasta.

Esperienza, gusto ed emozione

Giorgio sa come raccontare una festa prima che accada, dipingendo con le parole un quadro così vivido che i clienti non possono fare a meno di vederlo realizzato. Sa dove posizionare il festeggiato, non solo al centro della stanza, ma al centro dell’attenzione, dove la luce giusta e l’atmosfera perfetta rendono ogni evento indimenticabile. Il ristorante, con il suo fascino intrinseco, si vende da solo, ma Giorgio aggiunge quel tocco in più, quel plus che trasforma un pasto in un’esperienza. E così, tra le mura del ristorante, tra i sorrisi dei clienti e il brindisi di un bicchiere, Giorgio racconta la sua esperienza in questo luogo magico.

Un viaggio fatto di passione, tradizione e la semplice gioia di far star bene la gente. Un luogo dove ogni giorno vuol dire vivere un’esperienza nuova ed emozionante. E di esperienze, in questo anno, ne ha davvero vissute tante come la sua partecipazione alla trasmissione TV con la Cucinotta. “La mia esperienza più emotiva e significativa è stata l’opportunità di partecipare a una trasmissione televisiva condotta da Maria Grazia Cucinotta, intitolata ‘L’ingrediente perfetto’. In quella occasione, non solo ho potuto mostrare il mio locale, ma sono diventato anche una sorta di cicerone per la città di Spoleto” ricorda con gioia. “È stata un’esperienza significativa,” sorride Giorgio entusiasta, “perché mi ha permesso di far conoscere la mia struttura in un programma televisivo di tale prestigio,” conclude.

Il peccato di gola

E poi ci sono loro i piatti d’eccellenza, quelli ai quali non puoi dire di no. Il piatto che Giorgio consiglia con orgoglio è il suo ‘Peccato di Gola’: “Si tratta di un piatto molto gustoso con un abbinamento di sapori d’eccellenza: dei tortelli di bufala fatti in casa con tartufo fresco. È un abbinamento che funziona tantissimo,” afferma con un sorriso. La bufala, sebbene non sia tipica della sua regione, unita al tartufo locale, crea un piatto che è una vera meraviglia per il palato. “Li chiamo ‘Peccato di Gola’ perché è uno di quei piaceri ai quali non si può rinunciare,” spiega con un sorriso malizioso Giorgio. “Alla fine, si decide di cedere al peccato, alla gola non si rinuncia mai”.

In questo preciso istante, Giorgio si immagina lì, tra le risate e i brindisi, tra i piatti preparati con amore e le decorazioni che raccontano storie. È lì, nel suo ristorante, dove ogni cena, ogni compleanno, ogni matrimonio diventa parte del viaggio che è la vita. E mentre osserva i volti contenti dei suoi ospiti, Giorgio sa che ogni scelta, ogni passo del suo viaggio, lo hanno portato esattamente dove voleva essere: in un luogo dove può far stare bene la gente, dove può essere testimone della loro gioia. Ora il ristorante di Giorgio è più di un semplice luogo di ritrovo; è un’esperienza che si vive con tutti i sensi, un viaggio culinario che inizia con un gesto di benvenuto e si conclude con un ricordo che rimane nel cuore, un peccato di gola che si trasforma in un ricordo dolce e indimenticabile.

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