Succede a Cannara, dove i militari della locale stazione hanno anche scoperto la truffa a un maglificio della zona denunciando una 74enne di Carpi
Furto di anelli, in oro con diamanti, per un valore di diciassettemila euro, in una lavanderia self service di Cannara, ma fortunatamente la derubata se ne accorge ed evita il peggio. Protagonista della vicenda una donna di Cannara, che ha chiamato i carabinieri della locale stazione, agli ordini della compagnia di Assisi guidata dal tenente colonnello Marco Vetrulli, permettendo ai militari di denunciare due donne, madre e figlia. Le due artefici del furto hanno agito con destrezza, ma la vittima, accortasi della mancanza del borsello dove i preziosi gioielli erano contenuti, con un po’ di imbarazzo ha chiesto spiegazioni alle due donne presenti insieme a lei all’interno dell’attività commerciale, le quali, quasi offese, hanno respinto le accuse.
Dopo aver velocemente ripetuto ogni verifica tra i macchinari e la biancheria da lavare, la donna derubata ha subito chiamato i carabinieri. “Per le ladre non c’è stato nemmeno il tempo di realizzare il sogno di poter sfoggiare i gioielli“, spiegano i carabinieri cannaresi: “Indignazione e falso stupore da parte delle due ladre che, interrogate, continuavano a dichiararsi innocenti“, aggiunge ancora la nota, sottolineando però come le due fossero ignare del sistema di videosorveglianza sono state sottoposte a perquisizione. E i tre preziosi sono stati immediatamente rinvenuti. Solo una volta messe davanti all’evidenza dei fatti, madre e figlia hanno finalmente confessato ed ora dovranno rispondere di furto aggravato in concorso.
Nel corso dell’ultima settimana inoltre, sempre i i Carabinieri di Cannara, a conclusione di una breve indagine, hanno inoltre identificato e segnalato all’Autorità Giudiziaria una pregiudicata 74enne di Carpi, per truffa e insolvenza fraudolenta. La donna alcuni giorni prima, dopo aver ricevuto una fornitura di capi di abbigliamento per un valore di oltre trentamila euro, ha omesso poi di provvedere al relativo pagamento rendendosi irreperibile. Il titolare dell’esercizio, un noto maglificio della cittadina cannarese, aveva quindi sporto denuncia dell’accaduto.