Natalità e famiglia, sanità territoriale e competitività degli Enti pubblici: le idee a disposizione di centrodestra e centrosinistra
Tre proposte che non hanno ideologica né bandiera politica, quelle annunciate dal consigliere del Patto civico per l’Umbria Andrea Fora. Rivolte alla maggioranza che sostiene la Giunta Tesei, ma anche a quel centrosinistra che quattro anni fa sembrava indicare l’allora presidente di Confcooperative come proprio candidato sindaco, salvo poi virare su Bianconi.
Tre proposte su cui lavorare in quest’ultimo anno di legislatura, in materia di sostegno alla natalità e alle famiglie; sanità sul territorio; gestione dell’utilizzo dei fondi europei.
Natalità e famiglie
Quanto al primo tema, Fora, membro della Commissione sanità e servizi sociali, ha annunciato il suo impegno per elaborare un testo di legge unico che racchiuda le sue proposte e quelle avanzate dalla Lega, entrambe inerenti i servizi a sostegno della natalità e alle famiglie: “Occorre superare la logica del ‘bonus’ – ha detto – e convergere verso interventi strutturali e continuativi. Sono reperibili circa 30 milioni di euro dal bilancio regionale e dai fondi strutturali Fse e Fesr per sostegni diretti alle famiglie (assegno prenatale, sostegno a monoparentali, accesso ai nidi, attività sportive, accesso al credito per famiglie in difficoltà); sostegno ai servizi (consultori familiari, affido condiviso, scuole materne paritarie, caregiver, associazioni) e programmazione regionale”.
La sanità sul territorio
L’altro obiettivo è quello di riportare la sanità sul territorio: “Non serve rafforzare le prestazioni ospedaliere – ha detto Fora – aumentando la spesa sanitaria, ma riqualificarla. In ospedale le prestazioni specialistiche, nel territorio e a domicilio la gestione delle cronicità. Secondo l’ultimo report Sdo, dei 102mila 965 ricoveri all’anno, è evitabile 1 su 3, circa 35mila, che al costo medio di ricovero pari a 5700 euro (vale a dire 700 euro al giorno per una media riscontrata di 8 giorni) fa 200 milioni che potrebbero essere spesi in assistenza domiciliare e cure sul territorio”.
Fondi europei e competitività
E poi c’è il tema della competitività, che deve passare per le risorse comunitarie che gli Enti umbri devono intercettare e sfruttare al meglio.
La proposta di legge regionale illustrata da Fora mira a valorizzare le attività di Anci Umbria a supporto del sistema delle autonomie locali: “La Regione e ANCI Umbria possono stipulare specifiche convenzioni per lo svolgimento di attività di interesse comune nell’ambito dell’attuazione sul territorio regionale del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e della programmazione comunitaria per facilitare e supportare gli enti locali umbri per la realizzazione degli obiettivi a livello locale. Tali convenzioni sono funzionali alla realizzazione di attività finanziate con fondi statali, europei e regionali, in particolare in materia di salute e servizi sociali; protezione civile; urbanistica ed edilizia; cultura e turismo sostenibile; ambiente ed energia; agricoltura e pesca; programma nazionale per le aree interne; progettazione e gestione dei fondi europei; co-programmazione e co-progettazione; agenda urbana; politiche attive del lavoro; finanza locale; istruzione; sviluppo economico; trasporti e mobilità; sicurezza urbana; attività produttive; artigianato; innovazione e tecnologia digitale; altre materie di interesse degli enti locali”.
Politica, tra regionali e comunali
Fare e il suo Patto Civico per l’Umbria abbandonano la logica degli schieramenti e delle divisione partitiche e mirano al risultato sui temi che più stanno a cuore: famiglia, nuove generazioni, sanità e sociale, una pubblica amministrazione efficiente.
Temi rispetto ai quali potrebbero anche crearsi delle maggioranze mobili. Del resto, soprattutto in questa parte finale di mandato, tra gli esponenti dell’opposizione Fora si è spesso smarcato per valutare singolarmente l’azione della Giunta Tesei. Non ultimo sul bilancio della Regione.
La sua posizione a favore del Nodino – progetto che, al di là dei distinguo dei partiti, nel tempo, ha visto poi un’ampia convergenza dell’arco istituzionale umbro e perugino – è stata anche criticata da coloro che si oppongono alla variante stradale, bollandola come una sorta di suicidio politico. Un prezzo da pagare sull’altare dell’alleanza con il centrodestra. Che in realtà potrebbe anche concretizzarsi – magari con il ponte di Forza Italia – a prescindere dagli appoggi su progetti e opere infrastrutturali.
Fora non chiude però neanche le porte a quel centrosinistra che lo aveva ripudiato. E si dice disponibile a valutare possibili collaborazioni in vista delle comunali di Perugia.