Fondazione Capitale Perugia chiude bilancio 2014 | Quella "strana" trasparenza - Tuttoggi.info

Fondazione Capitale Perugia chiude bilancio 2014 | Quella “strana” trasparenza

Alessia Chiriatti

Fondazione Capitale Perugia chiude bilancio 2014 | Quella “strana” trasparenza

Le dimissioni del board e i contratti al 2015 | Conto economico in attivo
Mar, 05/05/2015 - 17:56

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E’ affidata ad una nota di agenzia la chiusura del bilancio 2014 della Fondazione, presieduta dal Presidente Bruno Bracalente e dai membri del board Mencaroni e Rizzo Nervo. Dopo la tegola caduta sulla candidatura, il cda ha proseguito le proprie attività fino a data odierna quando è stato approvato il bilancio consuntivo 2014, che, a fronte di costi pari a 652mila euro, può vantare un “piccolo avanzo di gestione”.

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Il consiglio di amministrazione della Fondazione ha duque “innanzitutto preso atto con soddisfazione – è detto in una sua nota – della assegnazione del titolo di Capitale italiana della cultura 2015 alla città di Perugia e del relativo finanziamento di un milione di euro, assegnato al Comune di Perugia, da parte del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo”.
Ciò è avvenuto in conseguenza dell’ammissione di Perugia con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria alla fase finale della candidatura a Capitale europea della cultura 2019. “Il lavoro svolto dalla Fondazione in questi anni – si sottolinea nella nota – ha dunque ricevuto, da parte del Governo italiano, un riconoscimento di alto valore simbolico, quale è il titolo di Capitale italiana della cultura, a cui si è aggiunto un significativo riconoscimento economico, che compensa gran parte dello sforzo compiuto dalle istituzioni pubbliche e private della regione per sostenere la candidatura umbra a Capitale europea della cultura, con contributi economici molto rilevanti in particolare da parte della Regione Umbria, della Camera di commercio di Perugia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia”.

A conclusione del loro mandato il presidente e i consiglieri hanno tenuto “a ringraziare, insieme ai soci fondatori e agli oltre duecento soci partecipanti, gli ex consiglieri Stefania Giannini e Andrea Ragnetti, il direttore artistico Arnaldo Colasanti, il project manager Lucio Argano, il direttore Loredana De Luca e tutti i collaboratori della Fondazione, che sebbene il titolo europeo non sia stato conseguito hanno contribuito con professionalità e passione a un impegno progettuale di notevole qualità e a un risultato, il titolo italiano, comunque importante per Perugia e per l’Umbria”.

Le dimissioni del board – Il cda ha annunciato dunque le sue dimissioni, come promesso già dopo quel 17 ottobre 2014. Un board che aveva già perso pezzi dopo la vittoria di Matera, con le dimissioni irrevocabili del Consigliere Andrea Ragnetti avvenute il 28 novembre scorso, mentre il Presidente e gli altri consiglieri si erano dichiarati disponibili a restare in carica solo fino alla chiusura del bilancio 2014. Tra le altre presenze a lavoro nel colleggio di indirizzo per la candidatura di Perugia, anche i sindaci di Perugia (prima Wladimiro Boccali, con la delega all’allora assessore alla cultura Andrea Cernicchi, poi ad oggi Andrea Romizi) e di Assisi, con Claudio Ricci, insieme alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, rappresentata dall’assessore Bracco.

Quella “strana” trasparenza – Impossibile saperne di più sull’ultimo bilancio della Fondazione. Non aiuta neanche il sito istituzionale dove, nonostante la sezione “trasparenza 2014”, non vi è ancora traccia dell’atto ufficiale che chiude l’ultimo esercizio finanziario. Qualche curiosità però la si trova scorrendo la stessa sezione, secondo la quale risulta evidente che la Fondazione continuerà ancora a vivere almeno per un pò. Il direttore Loredana De Luca, ad esempio, dovrebbe restare in servizio fino al prossimo 30 settembre. Non manca anche qualche svarione, come nel caso dei due collaboratori, Claudio Quaglia e Piercarlo Pettirossi, che, stando al sito istituzionale, sarebbero cessati dal servizio “il 30.09.2015”!

Al momento quindi di trasparente resta solo il bilancio 2013, quello che, alla voce “Conto economico” registrò ricavi dalle istituzioni per 779.559 euro (l’anno precedente erano stati 205.037), e costi per 750.202 euro, di cui 74mila per materie prime e merci, 38mila per stipendi, e ben 586mila euro per non meglio specificati servizi. Se il bilancio 2012 aveva riportato 17mila euro di perdite, nel 2013 l’utile è stato di 22mila euro.

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