Festival Spoleto, successo per "Sogno di una notte di mezza estate" alla Casa di Reclusione - Tuttoggi.info

Festival Spoleto, successo per “Sogno di una notte di mezza estate” alla Casa di Reclusione

Redazione

Festival Spoleto, successo per “Sogno di una notte di mezza estate” alla Casa di Reclusione

Gio, 06/07/2023 - 14:16

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Più di 700 spettatori assistono ad una eccellente prova corale messa in scena dalla Compagnia #SIneNOmine guidata da Giorgio Flamini

E’ stato un vero successo di pubblico il debutto di ieri sera, 5 luglio, di Sogno di una notte di mezza estate, messo in scena presso la Casa di Reclusione di Maiano.

Oltre 700 spettatori come annunciato dal palco dal Regista Giorgio Flamini-posti completamente esauriti da giorni per la prima rappresentazione-hanno così potuto assistere al frutto di un lungo lavoro di preparazione dello spettacolo da parte di detenuti e personale e che da un decennio è ormai tradizione, sempre più apprezzata anche dal Festival dei Due Mondi che quest’anno ha voluto inserire il lavoro come parte integrante del cartellone festivaliero, e non più come evento collaterale.

Si inizia infatti molti mesi prima con la costruzione delle scene presso il laboratorio di falegnameria del carcere per poi proseguire con i costumi (quest’anno realizzati in collaborazione con lo stesso Festival) e tutti gli altri aspetti necessari per la messa in scena finale, oltre naturalmente il lavoro strettamente legato alle prove di regia e recitazione.

E’ Giorgio Flamini, infatti, fondatore della Compagnia #SIneNOmine, in questo lungo periodo di 10 anni, che ha voluto portare il teatro in carcere come strumento di crescita e inclusione della persona.

Il sogno

È la Notte di San Giovanni a Maiano, il carcere è da giorni sotto un incantesimo, mentre le lancette di un grande orologio girano al contrario. Il pubblico attende sotto la torre, ma l’atmosfera che si respira è diversa dal passato, nessuno parla, tutto invita al silenzio.

Fate e folletti appaiono da più parti del giardino, e per primi attraversano l’inamovibile porta di ferro seguiti dal corteo di spettatori. Ad accoglierli, un’altra dimensione: lo spazio e il tempo dei sogni.

Inizia così il nuovo spettacolo liberamente ispirato dal Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare. L’impegno, le emozioni e la passione dei detenuti della media e dell’alta sicurezza della Casa di Reclusione di Maiano danno vita a un’opera teatrale chiamando tutti a riflettere sul “fuori” e il “dentro” del muro che esclude.

Si deve ammettere che tutto il percorso che dalla porta carraia conduce allo spazio finale dove solitamente gli spettatori trovano sistemazione, è davvero una passeggiata emozionante. L’idea di posizionare metro dopo metro supporti video con numerosi letti messi alla bell’ e meglio, dove dormono placidi (quando non lo fanno direttamente a terra obbligando ad un minuzioso slalom) molti degli abitanti del carcere, unitamente alla richiesta di silenzio fatta con eloquenza dal Coro- guidato dal M° Francesco Corrias- ai primi metri del percorso, è efficace a tal punto da creare una vera atmosfera di sospensione e meditazione. e tutto intorno si agitano in una sorta di balletto perpetuo i folletti e le fate che seguono la scia umana degli spettatori che si avviano verso il luogo della rappresentazione.

La serata scorre via poi nell’apprezzabile e riuscito tentativo di offrire al pubblico, qualcosa di più di un classico esempio di recitazione o di sincronismo di scena.

A Maiano ci saranno, nel bel mezzo del sogno, errorini di battuta e qualche tempo non rispettato, improvvise amnesie e recuperi deliziosi e in simpatia. Ci sarà anche un classico problema ai microfoni, al quale molta parte del pubblico sopperisce con l’immaginazione e non di meno applaude convinto. Ma il tutto offerto con semplicità, grande forza di volontà e soprattutto convinzione assoluta del messaggio, rispetto alla possibilità offerta da una ribalta di tutto rispetto.

Erano presenti nella serata del 5 luglio moltissime autorità, a sottolineare l’attenzione che si rivolge al percorso di recupero attraverso, in questo caso, il teatro e la cultura. In testa i vertici della Fondazione Festival, con il presidente e sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, Monique Veaute e Paola Macchi.

Molti i magistrati in platea, da quelli dell’Ufficio di Sorveglianza direttamente impegnati con le vicende carcerarie, a quelli della Procura della Repubblica di Spoleto. Molti anche i magistrati da Perugia.

Tutti veramente apprezzabili nelle loro possibilità e qualcuno anche molto bravo come caratterista, con evidenti doti da sviluppare. Tutti comunque applauditissimi.

Alcune scene dello spettacolo sono state presentate in forma ridotta nella performance OPEN AND CLOSED DREAM al XXXV Salone Internazionale del libro di Torino. Analoga iniziativa effettuata anche in anteprima alla Rocca Albornoziana in occasione del panel “La cultura rompe le sbarre” tenutasi lo scorso  1° luglio, alla quale ha preso parte il cast di Mare Fuori .

Credits

Quasi libera-mente tratto da Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare

personaggi e interpreti

Teseo, duca di Atene Alfio G. #SN

Ippolita, regina delle Amazzoni Loretta Bonamente

Egeo, un nobile Annunziato P.#SN

Ermia, figlia di Egeo Monica Costantini

Lisandro, innamorato di Ermia Luigi C. #SN

Demetrio, innamorato di Ermia Antonio D.R. #SN

Elena, innamorata di Demetrio Daria Virginia Massi

Filostrato, maestro delle cerimonie Salvatore P. #SN

Oberon, re delle fate Bruno M. #SN

Titania, regina delle fate Lorena Salis

Puck, Robin Goodfellow, Antonino S. #SN

Fate

Fiordipisello Cosimo L.I. #SN

Gran di senape Cosimo C. #SN

Bruscolo Sebastiano M. #SN

Ragnatela Luciano A. #SN

Gli artigiani

Peter Quince, il falegname – Capocomico Pasquale N. #SN

Nick Bottom, il tessitore – Piramo Francesco P. #SN

Francis Flute, l’aggiustamantici – Tisbe Antonio M. #SN

Tom Snout, il calderaio – Muro Raffaele M. #SN

Snug, il carpentiere – Leone Nicola N. #SN

Starveling, il sarto – Chiardiluna Bruno S. #SN

‍Regina Elisabetta I Lucia Napoli , mezzosoprano

Il Bardo dell’Avon Roberto D.S. #SN

Poeta Sergio P. #SN

‍Ombre, sonnambuli, fauni, folletti detenuti della Casa di Reclusione di Spoleto #SN

Riprese dei sogni con immagini di repertorio di #SIneNOmine e contributi video di ex-detenuti già attori della compagnia e disegni animati di Diletta Rosati

‍diretto da Giorgio Flamini

aiuto regia Sara Ragni, Pina Segoni

coreografia e movimenti coreografici Laura Bassetta, Mariolina Maconio

assistente alla coreografia Serena Perna

direttore del coro Francesco Corrias

musiche di Corrias, Purcell, Monteverdi, Landi, Gastoldi, Dowland, Banchieri, Arbeau ed altri

creazioni musicali per sogni e sonetti Anna Flamini

AdCantus Ensemble Vocale & friends

soprani Silvia Belloni, Francesca De Mai, Barbara Fornara, Maria Beatrice Goretti, Alice Mazzarella, Barbara Palcani, Ludovica Savio

contralti Alessandra Angelini, Lucia Antinori, Franca Menichelli, Marta Perugini, Tiziana Santoni, Emma Tramontana

tenori Villelmo Bartolini, Giuseppe Benedetti, Filippo Cantoni, Francesco Ferri, Andrea Franchini

bassi Giacomo Gigli, Carlo Montini, Mariano Pasquali, Alessandro Pedrazzi, Marco Pedrazzi Pimpinicchi, Alessandro Rughi, Andrea Tosti

‍danzatrici e danzatori Euno Terni 

Valeria Di Loreto, Arianna Grammatica, Anna Barbara Mazzoli, Martina Pannacci, Serena Penna, Irene Sdogati, Antonio Matteo Ursan

costumi di #SIneNOmine integrati a costumi storici del Festival dei Due Mondi rielaborati da Maria Paola Buono, Alessandra Carducci, Giorgio Flamini

scenografia Maria Paola Buono, Alessandra Carducci, Giorgio Flamini

realizzazione scene detenuti del percorso di secondo livello artistico dell’IIS Sansi Leonardi Volta , con elementi provenienti dal deposito della Fondazione del Festival dei Due Mondi

costruzione allestimento itinerante e sviluppo palcoscenico detenuti e agenti Mof della falegnameria e dell’officina della Casa di Reclusione

elettricisti detenuti e agenti Mof

gadget progetto e realizzazione #SIneNOmine

aiuti tecnici di palcoscenico Matteo Conti, Sabrina Cardinali,

foto di scena di Vincenzo Porfilio, Antonello Zeppadoro, Maria Paola Buono

web designer Simone Bacci

videomaker Giovanni Barchi

comunicazione Stefania Agnello

riprese spettacolo Rai regionale

service audio e luci Speed sound srl

tecnici audio luci Marco Giamminonni, Giampaolo Vantaggi, Federico Laoreti

immagine di locandina composizione di #SIneNOmine, scena per Nessuno festival del 2017 con elementi di scena, in secondo piano, realizzati con opere di Virginia Ryan “Surfacing”

si ringraziano Monique Veaute, Paola Macchi, Fondazione Festival dei Due Mondi, Bernardina di Mario, Marco Piersigilli, Pietro Carraresi, Grazia Manganaro, Nicla Flavia Restivo, Fabio Gianfilippi, Ufficio di sorveglianza di Spoleto, Mauro Palma, Rai Per la Sostenibilità – ESG, Roberto Natale e Daniela de Robert, Rai regionale Umbria e Giovanni Parapini, educatori e l’area trattamentale, tutto il personale della Polizia Penitenziaria di Spoleto, Segreteria della Direzione e del Comando, agenti e gli ispettori dell’ufficio matricola, agenti e ispettori addetti ai laboratori e alle scuole, agenti Mof, Associazione Teodelapio e Salvatore Taverna, Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini e Camillo Corsetti Antonini, Cesp Rete delle Scuole e AnnaGrazia Stammati, IPSEOASC G.De Carolis e Roberta Galassi, IIS Sansi-Leonardi-Volta e Mauro Pescetelli, Marta Zampolini, Aleandro Pennella, Monica Trevisani,Francesca Persichini, Ottorino Neri, Marco Ferullo, lo staff Comunicazione e stampa del Festival dei Due Mondi

Replica, ed ultimo spettacolo, questa sera, 6 luglio.

Foto articolo: Antonello Zeppadoro

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