(Car. Cer.) – La Procura della Repubblica di Spoleto ha chiesto il rinvio a giudizio di Gilberto Stella, ex presidente della Fondazione Festival ed attuale vicepresidente, con l’accusa di malversazione. La clamorosa notizia trapela solo in queste ore quando mancano pochi giorni all’udienza preliminare che dovrà stabilire se sussistono i motivi per processare il politico in quota al Psi.
L’inchiesta, seguita dalle Fiamme gialle, era scattata a cavallo fra i 2007 e 2008 (quando cioè si era insediato il nuovo corso firmato da Giorgio Ferrara) ed aveva riguardato gli ultimi anni della precedente gestione, in pratica quella che vedeva Stella presidente della Fondazione e Francis Menotti dell’Associazione Festival. La guardia di finanza, come si ricorderà aveva fatto numerose perquisizioni (anche in casa dei fedelissimi di Menotti) ma non si era fin qui saputo delle risultanze.
Su Francis Menotti, assistito dall’avvocato Salvatore Finocchi, pende l’accusa di non aver versato l’IRPeF relativa agli emolumenti percepiti da collaboratori e consulenti negli anni dal 2005 al 2007. Per una questione analoga – il mancato versamento della ritenuta di acconto relativa al 2004 – il figlio del compianto fondatore del Festival era stato condannato, appena 10 giorni fa, a 6 mesi di reclusione (clicca qui).
Ma l’esame delle carte sequestrate e dei bilanci ha portato a formulare anche una accusa di malversazione nei confronti di Gilberto Stella, attualmente consigliere e amministratore delegato di Umbria Mobilità. Stella, difeso dall’avvocato Montelione, a quanto è dato sapere, con i soldi ricevuti da Ministero, Regione dell’Umbria e Provincia di Perugia, avrebbe fatto fronte a spese varie come, ad esempio, quelle legali connesse con le annose vertenze che vedevano la Fondazione contrapposta alla Associazione. Recita l’art. 316 bis del codice penale: “chiunque, estraneo alla pubblica amministrazione, avendo ottenuto dallo Stato o da altro ente pubblico o dalle Comunità europee contributi, sovvenzioni o finanziamenti destinati a favorire iniziative dirette alla realizzazione di opere od allo svolgimento di attività di pubblico interesse, non li destina alle predette finalità è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni”. Dunque quei soldi, stando all’accusa, sarebbero dovuti andare per intero alla Associazione. Impossibile conoscere la cifra “malversata” anche se trapela sia superiore ai 200mila euro.
Udienze e processi a rischio – l’udienza dinnanzi al Gup è fissata per il prossimo 15 novembre, ma sembra destinata a slittare. Dal 14 al 18 novembre, infatti, ci sarà lo sciopero degli avvocati indetto dall’Unione delle Camere Penali Italiane. Sciopero che a Spoleto potrebbe comportare lo slittamento anche dell’attesa udienza per la strage della Umbria Olii, fissata appunto per il prossimo 15 novembre.
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