di Martino Villosio
“Mi raccomando, non svelate la conclusione”. Non costa poi molto assecondare la preghiera di Pamela Villoresi e David Sebasti, unici due interpreti di “Appuntamento a Londra”, intercettati ieri sera davanti al teatro Caio Melisso dopo la prova generale dello spettacolo, attesissimo, che debutta stasera. La creazione dello scrittore peruviano Mario Vargas Llosa, nella trasposizione curata dal regista italiano Maurizio Panici, offre infatti un finale risolutivo “a posteriori”. Nel senso che quando arriva, dopo poco meno di un'ora e mezza, allo spettatore meno smaliziato serve un attimo di smarrimento per accorgersi che è già tempo dei saluti. Le luci si riaccendono, gli attori tornano sul palcoscenico a ricevere l'applauso prolungato di chi, nel frattempo, si stava mettendo un po' più comodo sulla poltrona. Dopo una scena all'apparenza interlocutoria, in attesa di un secondo tempo destinato a non giungere mai.
Cispa, Pirulo e Rachelita, tre personaggi per due attori, sono i protagonisti di un dialogo ambientato nella camera di un grande albergo di Londra. Il primo, interpretato da Sebasti, è un uomo d'affari peruviano cinquantenne. Ha grande successo nel lavoro e si sta preparando ad un'importante… continua – clicca qui