Jacopo Brugalossi
Un processo a tappe che non si può improvvisare, ma che mette d’accordo Umbria Mobilità e i sindaci dei Comuni interessati. Il tracciato della ex ferrovia Spoleto-Norcia, ricchezza unica nel suo genere in Italia, dovrà rappresentare un volano di sviluppo economico e turistico per i territori di Spoleto e della Valnerina. Non solo, dunque, la messa in sicurezza del percorso per renderlo fruibile a tutti, ma un vero e proprio progetto di gestione e valorizzazione della risorsa in cui tutti, imprese, enti locali, associazioni e operatori economici saranno chiamati a fare la loro parte. Questo è quanto emerso ieri durante una conferenza stampa in Comune a cui hanno partecipato il vicesindaco di Spoleto Stefano Lisci, il sindaco di Sant’Anatolia di Narco Tuttlio Fibraroli, il presidente del CAI Spoleto Paolo Vandone e il consigliere spoletino di Umbria Mobilità Stefania Nichinonni.
Escursione inaugurale – Certo è che quello della messa in sicurezza è il primo obiettivo concreto, al quale ci si sta avvicinando a grandi passi. “Negli ultimi 8 mesi abbiamo lavorato nel pieno rispetto del cronogramma, attenendoci alle tempistiche condivise con i singoli enti locali e la ditta – ha sottolineato la dottoressa Nichinonni –, la messa in sicurezza del tracciato è praticamente ultimata”. La manifestazione organizzata dal CAI per domenica prossima sarà infatti il primo evento autorizzato sul tracciato in sicurezza. Un’escursione naturale guidata con partenza alle 8 dal piazzale della stazione FS di Spoleto e rientro alle 15, che il Club Alpino Italiano apre, previa iscrizione, anche ai non iscritti. La passeggiata (7/8 km) toccherà i Comuni di Spoleto e Sant’Anatolia di Narco, il cui primo cittadino non ha nascosto un pizzico di orgoglio per aver contribuito al raggiungimento di questo primo importante traguardo.
Gestione e valorizzazione – Il primo di una lunga serie si augurano l’Umbria Mobilità e le amministrazioni locali. La holding regionale dei trasporti, proprietaria del tracciato, ha già redatto una prima bozza di studio di fattibilità e avanzato alcune ipotesi di gestione e valorizzazione. Tra le possibilità prese in esame quella di una responsabilità diretta da parte dei Comuni dei tratti di loro competenza, con eventuali pro e contro da discutere anche con la Regione. Il rischio che si vuole evitare è quello di una disgregazione del disegno di valorizzazione complessivo, che invece dovrà proseguire sui binari della condivisione.
Cosa manca – Difficile al momento fare previsioni sui tempi tecnici di ultimazione del progetto, i cui costi si aggirano intorno ai 6 milioni di euro. Ci sono ancora da sistemare gli aspetti relativi alla segnaletica e agli eventi franosi imprevisti che hanno ritardato i lavori. Spetterà agli uffici competenti decidere se metterli in sicurezza prima di aprire il tracciato o se riconsegnare il cantiere ed intervenire in modo mirato in un secondo momento. Di certo questa fase del progetto non contempla i 7 km tra Casal Volpetti e Biselli, dove sempre a causa di una frana il tracciato della ex ferrovia è praticamente scomparso.
Riproduzione riservata ©