“Ripristinare la tratta della ex Fcu Città di Castello-Umbertide attualmente sospesa e di attivarsi per l’apertura di un tavolo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti finalizzato all’individuazione di soluzioni per la gestione della linea ferroviaria umbra che possano coinvolgere anche Ferrovie dello Stato Italiane”.
E’ questo ciò che il Consiglio comunale di Città di Castello, nella seduta monotematica di lunedì 14 settembre dedicata alla situazione Ex Fcu, ha chiesto alla Regione dell’Umbria. Facendosi interprete del disagio degli utenti, l’assise tifernate ha chiesto inoltre che vengano previste riduzioni del costo del biglietto e degli abbonamenti per i viaggiatori penalizzati dalla interruzione del transito ferroviario.
Questa presa di posizione ha visto l’approvazione, con 13 voti favorevoli della maggioranza di Centrosinistra (Pd,Psi, La Sinistra per Castello) e Fdu e 4 voti contrari della minoranza di Centrodestra (Lega Nord, Fratelli d’Italia, Pdl, Pollo Tifernate), della mozione unitaria all’ordine del giorno della seduta, emendata poi da Pd, Psi, la Sinistra per Castello e Fdu dopo il dibattito.
Il Centrodestra, che aveva sostenuto l’esigenza di modificare un documento ritenuto superato dai fatti, ha giudicato la proposta finale “poco concreta e inadeguata a produrre una soluzione al disservizio creatosi lungo la tratta ferroviaria”.
“Dobbiamo fare tutto il possibile perché la tratta sospesa venga rispristinata, è questa la priorità, altrimenti la linea ferroviaria Sansepolcro-Terni rischia una morte per eutanasia”, ha dichiarato il sindaco Luciano Bacchetta, riferendo di aver appreso che anche la tratta Città di Castello-Sansepolcro, che presenta criticità analoghe a quelle del tracciato interrotto, potrebbe rischiare la chiusura. “Dobbiamo ottenere che i 6 milioni di euro necessari vengano reperiti quanto prima nel bilancio della Regione e che vengano ridotti al minimo i disagi degli utenti”, ha puntualizzato il primo cittadino, raccogliendo le problematiche rappresentate dal presidente del Comitato Pendolari Altotevere Andrea Meniconi, presente al dibattito in aula. “C’è il rischio di abituarsi a questa situazione, cosa che non ci possiamo assolutamente permettere”, ha ammonito Bacchetta, con il quale hanno concordato i consiglieri del Psi Marco Mearelli e Vittorio Morani, che hanno evidenziato come il servizio autobus non possa assolutamente sostituire il servizio ferroviario.
La discussione ha fatto emergere l’indignazione generale dei componenti del Consiglio comunale per il provvedimento di sospensione assunto a settembre dall’Ufficio Speciale Trasporti a Impianti Fissi (Ustif), “senza che – come ha rilevato il capogruppo del Polo Tifernate Cesare Sassolini – fosse stato dato alcun sentore di questo epilogo nella riunione della commissione consiliare convocata a fine giugno con il direttore tecnico di Umbria Tpl e Mobilità Mauro Fagioli”.
“La Regione ci deve dire che volontà c’è di conservare in vita la ex Fcu e quale sia la vera progettualità per questa arteria”, ha sostenuto il capogruppo del Pd Gaetano Zucchini, con gli altri esponenti del partito Luciano Tavernelli, Riccardo Celestini e Gionata Gatticchi che hanno espresso la necessità di “far valere il peso politico dell’Alta Valle del Tevere, davanti a un Piano Regionale dei Trasporti che penalizza il territorio”.
“Il problema è che la ferrovia non è stata mai difesa politicamente dal Centrosinistra e mai si è pensato a utilizzarla per lo sviluppo economico del territorio”, ha sostenuto il capogruppo di Fratelli d’Italia Sandro Busatti, mentre il capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini ha puntato l’indice contro “gli investimenti inutili nella ferrovia e gli sprechi degli ultimi anni che hanno determinato la situazione attuale”.
A deplorare il trattamento riservato agli utenti, “ai quali sono stati fatti sottoscrivere gli abbonamenti senza far percepire nulla di quello che sarebbe accaduto” è stato il capogruppo de La Sinistra per Castello Alessandro Alunno, al quale si è unito il capogruppo di Fdu Luca Cuccaroni, che ha proposto di “far risarcire i pendolari per il danno subito”, posizione condivisa anche dal consigliere Vincenzo Tofanelli (Pd) e dal capogruppo del Pdl Davide Pazzaglia, che ha denunciato le condizioni inaccettabili nelle quali l’utenza viaggia.