All’indomani del Consiglio Comunale dello scorso 29 ottobre, richiesto dai gruppi di minoranza per far chiarezza sul futuro dell’ex Calai, Simonetta Parlanti, Capogruppo della lista civica di maggioranza “Rinnovamento per Gualdo”, ha ritenuto fare alcune precisazioni dettagliate riguardanti le decisioni prese dalla Giunta Presciutti per la modifica del precedente protocollo d’intesa.
Secondo Parlanti è stato “il mutare di situazioni oggettive” che ha costretto a rivedere alcuni punti del precedente accordo, stipulato nel 2012, per l’utilizzo degli spazi dell’ex ospedale.
L’attuale Amministrazione, infatti, avrebbe deciso alcune modifiche “in un’ottica di migliore utilizzo delle risorse pubbliche e di una riduzione di spese che non trovano più copertura nei ridotti trasferimenti”.
Queste “situazioni oggettive mutate”, secondo il Capogruppo di “Rinnovamento per Gualdo” sarebbero tre: 1) il lato dell’ex ospedale, detto “stecca”, quello di più recente edificazione, non risponderebbe del tutto alle normative antisismiche e, pertanto, per il suo utilizzo, si renderebbero necessarie impegnative ristrutturazioni non previste nel precedente protocollo di intesa; 2) le valutazioni di “saturazione” delle strutture dell’EASP si sarebbero rivelate errate, come dimostra il sottoutilizzo degli spazi dedicati al Centro Alzheimer e del RSA; 3) il finanziamento di oltre un milione di euro, che si dice vada perduto, “altro non è che un’anticipazione da restituire negli anni sotto forma di canoni, a carico del bilancio dell’EASP che, com’è noto, l’Ente non è in grado di sostenere e, conseguentemente, graverebbe enormemente sulle casse comunali”.
Lo spostamento delle strutture EASP, a questo punto non più necessario a fronte delle valutazioni suddette, “comporterebbe non solo un costo diretto significativo, ma riproporrebbe a questa amministrazione la problematica dell’utilizzo di nuovi spazi abbandonati”.
Per questo e per gli altri motivi sopracitati l’Amministrazione comunale ha ritenuto più giusto: potenziare i servizi già offerti, migliorando ove possibile le prestazioni; razionalizzare l’utilizzo degli spazi dell’ex Calai agibili e riferiti al solo blocco storico e alla parte collegata lateralmente, senza spostare i servizi già resi nella vicinissima sede dell’EASP ma, al contrario, avvicinando al centro abitato la struttura del CSR “Il Germoglio” e gli utenti giornalieri, liberando i disabili da una posizione di isolamento dal resto della comunità; infine, razionalizzare gli archivi dell’Ospedale Branca, attualmente dislocati in diverse strutture non idonee e destinare gli spazi dell’ex Calai in funzione delle affinità delle competenze e degli spazi comuni a polo di servizio territoriali.
“Non è più il tempo di inaugurare ed abbandonare, ma di fare e di rendere servizi che vadano incontro alle ‘reali esigenze’ dei nostri concittadini”, aggiunge Parlanti che, per concludere, invita i consiglieri di minoranza “a cessare di esercitare una opposizione ‘a prescindere’ (anche alla luce della recente sentenza del TAR dell’Umbria che ha dichiarato ‘irricevibile’ il ricorso a seguito del ‘caso Rosi’) e a valutare con la necessaria serenità gli interventi proposti, orientati ad offrire migliori servizi territoriali contenendo, al contempo, spese non necessarie a carico del bilancio comunale presente e futuro”.