Dopo la consegna della posta a giorni alterni, con l’avvicinarsi di agosto anche molti sportelli postali, soprattutto nei centri minori, andranno “in ferie”, con un’apertura a singhiozzo. “Poste Italiane metta almeno in condizioni gli utenti di poter assolvere al pagamento puntuale delle sempre più numerose bollette. Non è ammissibile un servizio di apertura a giorni alterni” tuona il consigliere regionale Valerio Mancini, che chiede che venga programmata nella Commissione consiliare competente una audizione dei vertici di Poste Italiane Spa e della Giunta regionale.
Certo, i dipendenti di Poste devono poter effettuare le ferie estive. Però, dovrebbe essere prevista una programazione così da garantire l’apertura minima almeno di uno sportello negli uffici. Anche perché le zone dove si concentrano i tagli sono spesso le piccole frazioni dove abitano molti anziani. Che hanno difficoltà a spostarsi alla ricerca di un ufficio postale aperto.
“Non ci possiamo accontentare del solito alibi del ‘personale ridotto’ – continua l’esponente umbro del Carroccio – ed anche se Poste Italiane è un’azienda privata, a noi, come amministratori compete tutelare i cittadini e difendere quelli definiti ‘servizi essenziali’ e che potrebbero essere, ancor più messi in discussione con i circa 100 prepensionamenti previsti entro l’anno”.