Sono le immagini dell’ultimo incidente verificatosi nella zona industriale di Santo Chiodo, all’altezza dell’incrocio che, registra 2-3 incidenti automobilistici a settimana. La maggior parte sono lievi, ma ce ne sono stati anche di gravi. In qualche caso solo la fortuna, o la divina provvidenza, ha consentito di non contare vittime. Nonostante questo dal Comune nessuno si muove per trovare delle soluzioni idonee. Residenti, operai e imprenditori non ne possono più. Raccontano che due anni fa il sindaco aveva promesso di interessarsi del problema. Arrivò anche il responsabile dell’ufficio. Ma nulla fu più fatto. L’incrocio è rimasto così come costruito, con la segnaletica prevista dalla norma che però non basta a scongiurare il peggio. Sono davvero troppi gli incidenti da non pensare ad una immediata soluzione. Non fosse per gli ingenti costi sostenuti dalla collettività: dagli interventi della polizia muncipale (quando non sono i carabinieri o la polizia) a quelli del 118, e così via dicendo. Dal comune fanno sapere che non c’è lo spazio sufficiente per la creazione di una rotonda. Ma pensare che si possa e si debba trovare una soluzone appare francamente assurdo.
Il video – nelle immagini si vede un furgone, proveniente dalla zona dove si trova l’isola ecologica, che salta lo stop e taglia la strada ad una Nissan Micra che procede in direzione Santo Chiodo (dalla bretella della superstrada verso lo stradone dove ci sono varie aziende fra le quali la Gervasi Robotica). L’impatto per fortuna non è fortissimo grazie anche al fatto che l'auto ha colpito di striscio il mezzo: appena una frazione di secondo prima, e si sarebbe finita frontalmente contro il mezzo. “Questo è un incidente iusuale – dice una signora – perchè la maggior parte si verificano a quegli automobilisti che, arrivando dallo stradone dove si trovano alcuni concessionari di auto, svoltano a sinistra. Solo che a causa di una recinzione devono spostarsi fin quasi al centro della carreggiata per vedere se arriva qualche macchina da quella parte che ha la precedenza. La recinzione dunque non toglie solo la visibilità a chi deve immettersi, ma anche a chi deve proseguire la marcia lungo il vialone. Non ne possiamo davver più”.
Beata solidarietà – curioso che nessun degli automobilisti che ha assistito all’incidente si sia fermato per prestare soccorso. Di più. L’autista del furgone che ha causato l’incidente per prima cosa, infatti, ha verificato i danni, poi ha raccolto i pali della segnaletica che aveva divelto e solo alla fine si è rivolto alla conducente della Nissan.
