Grazie all’Ambulatorio Multidisciplinare Condiviso è stato inaugurato, all’ospedale di Terni, un innovativo modello di assistenza del paziente con epatocarcinoma al fegato.
Si tratta, nello specifico, di un team all’avanguardia, che rappresenta un ulteriore passo in avanti rispetto al già presente gruppo oncologico multidisciplinare. Il gruppo di lavoro garantisce la presenza simultanea, sin dalla presa in carico, di tutti gli specialisti coinvolti nella gestione dell’epatocarcinoma, ossia epatologo, oncologo, chirurgo e radiologo, nel contesto di un ambulatorio condiviso.
Il carcinoma epatocellulare rappresenta il più frequente tumore primitivo del fegato. L’Italia è il primo paese europeo per incidenza, con circa 13.000 nuovi casi ogni anno. L’HCC si posiziona tra le prime cinque cause di morte per neoplasia nel nostro paese.
L’Ambulatorio Multidisciplinare Condiviso
L’Ambulatorio Multidisciplinare Condiviso svolge la propria attività una volta alla settimana, presso gli ambulatori del reparto di epatogastroenterologia, secondo i calendari e gli orari che saranno forniti al CUP. Sono previste due sedute al mese per prime visite e due sedute al mese per controlli, a settimane alterne. Tutti i medici specialisti coinvolti saranno simultaneamente presenti durante tutti gli appuntamenti previsti. La richiesta di visita mediante ricetta dematerializzata, che accompagna il paziente, deve contenere la dicitura “visita ambulatoriale multidisciplinare”. Il team multidisciplinare, in occasione di ogni visita, produrrà una documentazione clinica che sarà nel tempo aggiornata, con i dati anagrafici del paziente, l’anamnesi dettagliata, l’eventuale anamnesi farmacologica attiva, la valutazione dell’epatopatia di base, se presente.
Una competenza multidisciplinare al servizio del paziente
“Questo progetto – spiega la dottoressa Gentili, responsabile di Epatologia e Gastroenterologia – permetterà ai pazienti di avere il massimo della competenza multidisciplinare per il trattamento. Si tratta di un passo notevole rispetto alla gestione multidisciplinare oncologica, perché il percorso multidisciplinare si attiva sin dalla presa in carico del paziente”.
“Il processo scientifico che riguarda questo settore – aggiunge il dottor Fiore, dirigente medico di Epatologia – oggi consente molteplici sviluppi di cura. E’ fondamentale avere a disposizione competenze e professionalità differenti, per poter avere un approccio più ampio e più efficace”.
“La visione strategica è fondamentale”, conclude il dottor Bracarda, direttore di Oncologia. “Con questo nuovo ambulatorio potremo entrare in un network di realtà nazionali e internazionali, che sicuramente porterà vantaggio all’azienda e ai cittadini in cura”.