il prossimo POTUS sarà l'uomo più potente del mondo, ma non avrà il potere di controllare l'economia
Mancano pochi giorni al 3 novembre giorno delle elezioni negli Stati Uniti. Chi vincerà? Donald Trump o Joe Biden? E soprattutto cosa potrebbe significare l’uno o l’altro per noi?
Partiamo da una curiosità, chi vincerà automaticamente riceverà l’autorizzazione ad utilizzare POTUS accanto al suo nome.
POTUS e cioè President Of The United States – Presidente degli Stati Uniti è l’acronimo usato per indicare il Presidente degli U.S.A. in carica.
Attualmente il 45° POTUS è Donald Trump mentre sua moglie Melania è la cosiddetta FLOTUS. (First Lady Of The United States)
Quindi avremo un 46° POTUS o continueremo con il 45°?
Cosa potrebbe cambiare per noi? Guardiamolo insieme.
I recenti sondaggi nazionali indicano che Joe Biden ha un vantaggio medio nei sondaggi di 10,0 punti percentuali su Donald Trump.
Si tratta di un vantaggio enorme che mette lo sfidante Biden in una posizione migliore di qualsiasi altro sfidante fin dal 1936 anno in cui i primi sondaggi scientifici furono effettuati prima dello svolgimento delle elezioni.
Una curiosità che emerge dal sondaggio è che la grande differenza tra i due sfidanti, deriva da diversi fattori ma uno dei più rilevanti è il voto degli americani bianchi over 60.
Questo gruppo significativo di elettori che supportò Trump nelle elezioni del 2016, sono adesso insoddisfatti nella gestione irregolare della pandemia da parte dell’attuale presidente.
Dalle risposte del sondaggio l’opinione che emerge è quella che semplicemente Biden affronterà meglio la pandemia di coronavirus di quanto l’abbia affrontata Trump.
Come funziona il voto
In effetti gli americani non votano direttamente il loro presidente ma votano i cosiddetti “elettori presidenziali” che poi a loro volta voteranno a scrutinio segreto presidente e vicepresidente degli Stati Uniti d’America.
Questi elettori presidenziali sono in un numero di 538, quindi il numero magico per essere eletti è 270.
In questo momento i sondaggi indicano che i “grandi elettori presidenziali” che poi voterebbero per Biden sono 279.
I sondaggi però non sono l’unica cosa che suggerisce la vittoria di Biden.
Nel mondo anglosassone riscuote molta fiducia il sito web di Predictit.org, di proprietà e gestito dalla Victoria University of Wellington che ha sede in Nuova Zelanda, che dà la possibilità di fare previsioni online scommettendo con i propri soldi e che offre abitualmente scambi di previsioni su eventi politici e finanziari.
Se un’opinione in un sondaggio si esprime con facilità perché non costa nulla, quando ci si mettono i soldi lo si fa con più attenzione e quindi ciò che emerge dal sito web di Predictit.org ha un significato ancora maggiore, ebbene in questo momento secondo le scommesse che ha raccolto, Joe Biden ha il 67% di possibilità di diventare il prossimo Potus.
Cosa significherebbe la presidenza Biden per l’economia?
Per spiegare questo partiamo dallo scenario opposto e cioè cosa accadrebbe se vincesse Trump.
Se vincesse Trump ovviamente potremmo aspettarci la continuazione delle cose che abbiamo avuto in questi quattro anni e quindi: guerra commerciale con la Cina, ulteriori tagli alle tasse, più spesa pubblica, e minore burocrazia.
La vittoria di Trump sarebbe in qualche modo positiva per la crescita economica, come lo è stata negli ultimi quattro anni, ma con alcuni limiti.
In primo luogo, la guerra commerciale con la Cina sta danneggiando l’economia.
In secondo luogo, il deficit fiscale aumenterà ulteriormente, perché Trump non se ne preoccupa affatto. Terzo, il Presidente non ha una strategia coerente per far fronte alla pandemia (se non aspettare il vaccino), il che potrebbe minare la ripresa economica.
Quale potrebbe essere allora l’impatto della vittoria di Biden sull’economia?
Beh, come presidente, Biden può portare più stimoli economici, la fine delle guerre commerciali, l’aumento delle tasse (tuttavia, probabilmente non fino a quando l’economia non si riprenderà completamente) e, aumento della burocrazia.
Non sembrano grandi differenze, ed in effetti è proprio così.
Indipendentemente da chi vincerà le elezioni, ci saranno maggiori stimoli fiscali. E a prescindere da chi vincerà, la Federal Reserve probabilmente manterrà la sua politica di azzerare i tassi d’interesse.
In altre parole, il prossimo POTUS potrebbe essere l’uomo più potente del mondo, ma anche lui non ha il potere di controllare l’economia. Quindi, sia la politica monetaria che quella fiscale, non importa se Trump o Biden dormiranno alla Casa Bianca, rimarranno accomodanti.