Stefania Proietti vince ma l’Altotevere “scompare”. E’ questo di fatto l’epilogo “a livello locale” di questa tornata elettorale regionale che dopo soli 5 anni di legislatura, riconsegna Palazzo Donini ad un governo di centrosinistra.
Nonostante la sindaca di Assisi e presidente della Provincia di Perugia abbia trionfato in 7 degli 8 Comuni altotiberini (la Tesei l’ha spuntata solo a Pietralunga per un pugno di voti) l’unica candidata dell’Alta Umbria ad avercela fatta, grazie al notevole numero di preferenze (3.509), è infatti l’attuale sindaca di Monte Santa Maria Tiberina Letizia Michelini, che farà parte dei 9 consiglieri regionali del Pd per i prossimi 5 anni.
Nemmeno il “collega” Michele Bettarelli (vicepresidente uscente dell’Assemblea Legislativa), nonostante le 2.814 preferenze, è riuscito ad essere rieletto tra i 20 membri del Consiglio. Resta comunque il primo dei non eletti e quasi sicuramente, con lo scatto in giunta dei papabili Bori e Meloni, andrà ad occupare uno degli scranni dei dem.
Tra i 28 candidati altotiberini, dunque, solo Michelini, per il momento, rappresenterà l’intero Nord dell’Umbria, che nella scorsa legislatura poteva contare almeno su 4 consiglieri, Bettarelli appunto e i tre della Lega Mancini, Puletti e Castellari. Anche quest’ultimi – il primo 6° e la seconda 4^ in lista (il terzo non si è ricandidato) -, complice anche la debacle del Carroccio (7,70%), non torneranno nell’aula di Piazza Italia.
Non ci sono altotiberini nemmeno tra i tre eletti di Fratelli d’Italia, secondo partito col 19,44% sotto l’inarrivabile Pd al 30%. L’umbertidese Annalisa Mierla (2.237 voti), si ferma all’8° posto in lista. Resta con l’amaro in bocca, seppur con 1.136 preferenze, anche Emanuela Arcaleni del M5S, che per quasi tutta la durata dello spoglio è stata leader della lista pentastellata, superata al fotofinish dai colleghi Simonetti (1289) e Pocacio (1249).
Al di sotto delle aspettative anche l’ex sindaco tifernate Luciano Bacchetta, che con la lista Umbria Futura per Proietti raccoglie poco meno di 1000 voti. Resta fuori dal Consiglio regionale, infine, anche l’eugubino-gualdese, con non avrà rappresentanti per altri 5 anni (l’ultimo fu Andrea Smacchi dal 2010 al 2019).