di Vittorio Castrianni (*)
“Pagare per l'ambiente”: l'estate scorsa questo slogan – reso ancor più attuale dal recente flop di Copenaghen – meritava il titolo della prima pagina di alcuni quotidiani nazionali, in riferimento alla “multa” di 555 milioni di euro che l'Italia potrebbe essere tenuta a pagare per l'anno 2009 se non ridurrà drasticamente le emissioni di CO2.
Continuando di questo passo si arriverà – prima o poi – al superamento del tetto di quote gratuite di CO2 assegnate al nostro paese e molto probabilmente i relativi danni finanziari saranno addebitati ai contribuenti italiani, i quali sono già abituati a pagare con le tasse contenute nella bolletta elettrica gli errori del passato (si pensi ad esempio alla ritardata pianificazione energetica nazionale).
Ancora maggiori preoccupazioni desta la risoluzione del problema alla radice: la riduzione dei gas-serra per affrontare la minaccia epocale posta dal cambiamento climatico. Il riscaldamento globale è solo una delle tante motivazioni che ci devono spingere verso un'economia a basso contenuto di carbonio, nella consapevolezza che la società del futuro dovrà essere necessariamente una società “low carbon”.
Manca nel mondo politico una visione programmatica, ma soprattutto la volontà di affrontare le sfide e cogliere le opportunità che ci vengono paradossalmente offerte dalla situazione di crisi energetica in cui viviamo. Finché predominerà l'indifferenza e prolifereranno le lamentele per gli oneri economici di cui la comunità dovrà necessariamente farsi carico per ridurre le emissioni di gas-serra, non ci saranno le condizioni per trasformare il problema energetico attuale in una nuova opportunità di sviluppo economico della città e del territorio.
Le ricadute di una attenta azione volta al risparmio energetico, ad un uso razionale dell'energia ed all'impiego di fonti rinnovabili, nel pubblico come nel privato, sono molteplici, andando dal miglioramento della qualità della vita dei cittadini alla creazione di nuove opportunità economiche e occupazionali per le imprese del territorio, che troverebbero – ad esempio – nella ipotetica formulazione di un piano energetico comunale una preziosa occasione di crescita e sviluppo.
Spoleto, una delle prime città in Europa che sarà presto dotata di una mobilità alternativa, con un piano energetico moderno potrebbe raggiungere l'ambito obiettivo di “città ad emissioni zero” sviluppando l'innovativo concetto di “turismo urbano sostenibile” – recentemente teorizzato dagli studiosi – che porterebbe ad un aumento delle capacità attrattive della città, attraverso la creazione di specifici percorsi culturali, ambientali ed enogastronomici.
Per raggiungere questo ambizioso obiettivo si rende necessaria la collaborazione di tutti, cittadini e amministratori locali, uniti nella realizzazione di un progetto comune; gli uni, adottando uno stile di vita ecosostenibile, gli altri, attraverso la messa in atto di una valida politica energetica, capace di trasformare il rapporto energia-ambiente da problema economico in opportunità di promozione e sviluppo territoriale.
(*) Imprenditore nel settore energetico
