Lunedì 29 gennaio al Centro Congressi della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto presso Palazzo Coelli (ore 9 – 13 e 14 – 17, con ingresso libero) si terrà il convegno sul tema: “Dsa e Adhd: specificità, analogie, criticità. La normativa, la clinica, la scuola, la famiglia, il territorio” rivolto ad operatori sanitari e sociali, insegnanti, genitori.
Si tratta della prima di due giornate – la seconda è in programma il 2 febbraio prossimo a Perugia presso la Scuola della Pubblica Amministrazione di Villa Umbra – organizzate da: Associazione “Liberi di…Orvieto per l’ADHD”, Associazione Italiana Disturbi di Attenzione e Iperattività (AIDAI), Cooperativa Sociale “Il Quadrifoglio” di Orvieto, Centro Sabbadini e Associazione Progetto Donna di Perugia, e Associazione DSA di Assisi, con il patrocinio di: Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comune di Perugia, Comune di Orvieto(capofila) e Comuni della Zona Sociale 12 dell’Orvietano, USL Umbria 1, USL Umbria 2 e Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria.
Protagonisti degli appuntamenti saranno gli esponenti del mondo della clinica e della scuola ed i rappresentanti di Associazioni ed Istituzioni territoriali sulle problematiche legate ai Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) e ai Disturbi da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) che verranno trattate secondo diversi aspetti: la Normativa di settore, l’Approccio clinico multidisciplinare, la Relazioni scuola e famiglia, il Territorio e la Rete sociale.
L’obiettivo delle due giornate è quello di favorire scenari di discussione, approfondimento e partecipazione, con l’apertura di tavoli nei quali i diversi attori potranno continuare a confrontarsi anche dopo la conclusione del Convegno, giungendo a soluzioni condivise.
Si conta che il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) riguardi, in media, il 5% dei bambini in età scolare e circa il 2,5% della popolazione adulta. Nel territorio dell’Orvietano sarebbero circa un centinaio i soggetti interessati, mentre in Umbria, il fenomeno conterebbe oltre 2000 casi. Secondo gli esperti si tratta di un disturbo evolutivo dell’autocontrollo che include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo e gestione degli impulsi e del livello di attività. Si manifesta con disattenzione, iperattività e impulsività nei vari contesti di vita del bambino ed interferisce con il suo sviluppo. Se non affrontato tempestivamente con le strategie e le tecniche d’intervento specifiche, può evolvere in età adolescenziale nei disturbi del comportamento con condotte antisociali e nelle fasi più adulte condurre a delle vere e proprie psicopatologie.
Nel convegno del 29 gennaio, promosso dall’Associazione Liberi di…Orvieto per l’ADHD a fronte di un aumento di diagnosi di ADHD anche sul territorio orvietano, verrà presentato il progetto sul disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) per la prevenzione del deficit di attenzione e iper-attività destinato ai bambini e ai ragazzi in età evolutiva del territorio orvietano, promosso dalla suddetta Associazione d’intesa con il Centro Vertumno, ambulatorio polispecialistico di psicologia, psicoterapia, psicopedagogia e mediazione familiare della Cooperativa Sociale “Il Quadrifoglio” e i quattro Istituti Comprensivi del territorio: Orvieto-Baschi, Orvieto-Montecchio, “R. Laporta” di Fabro, “M. Cappelletti” di Allerona.
Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, è il primo intervento organico sul territorio orvietano e umbro che affronta sistematicamente il tema della prevenzione e del trattamento “in situ” dell’ADHD secondo una logica di progettazione partecipata, di approccio multidisciplinare con una logica di rete attiva di sostegno, prevedendo azioni di informazione e ascolto (rivolte agli insegnati e genitori e servizi territoriali), formazione (destinati al personale docente) ed esperienze di coping power a scuola (una metodologia finalizzata a ridurre i comportamenti problematici in classe e ad aumentare la capacità di gestione e controllo della rabbia e dell’aggressività in bambini e adolescenti).
Le azioni previste dal progetto sono pensate per:
- La Scuola: Migliorare la qualità dei rapporti e delle dinamiche interpersonali all’interno del sistema-classe; Favorire un percorso formativo per il personale docente mirato al potenziamento delle conoscenze e competenze sull’ADHD, necessarie per una corretta segnalazione dei casi ai servizi; Facilitare l’acquisizione di strategie e metodi educativi, comunicativi e comportamentali, al fine di ridurre i comportamenti problematici a favore di quelli funzionali dei soggetti.
- I Genitori: Facilitare e sostenere il percorso di accettazione del disturbo e della condizione di neuro-diversità dei propri figli; Aiutare i genitori a riconoscere e a valorizzare i punti di forza dei propri figli e a favorire l’acquisizione di competenze e strategie gestionali, empatiche ed educative; Favorire il ruolo attivo delle famiglie sia attraverso la partecipazione alle iniziative e eventi promossi dal territorio, sia nella condivisione dei modelli di stili educativi funzionali.