Ha portato con sé un lungo strascico di polemiche la vicenda riguardante la donna accampata alla stazione di Città di Castello. Questa, ormai da un mese, si è stabilita nella sala d’attesa della struttura e non vuole saperne di andare via nonostante i vari tentativi di mediazione dei Servizi sociali.
La posizione della Lega
“Chiediamo che l’amministrazione comunale si attivi affinché vengano fatti fare i controlli sanitari opportuni e il necessario allontanamento dalla stazione – hanno dichiarato il segretario della Lega tifernate Giorgio Baglioni e il capogruppo Marco Castellari – Vista la situazione di emergenza che stiamo attraversando riteniamo inammissibile il solito scarica barile tra tutti gli enti e organi preposti al controllo, serve una risposta precisa, non possiamo mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini”.
Come intende agire il sindaco, essendo lui stesso responsabile in materia? I tifernati devono essere tutelati. Secondo il nostro ordinamento la figura del sindaco è quella preposta alla pubblica sicurezza e all’incolumità pubblica, così come riportato nell’art.6 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali.
“Alla luce di tutto questo – concludono Baglioni e Castellari – il primo cittadino avrebbe già dovuto essere intervenuto avendone facoltà, ma probabilmente le sue priorità sono altre, visto che a Città di Castello nonostante le segnalazioni e le proposte della Lega in materia di sicurezza non si arrestano né gli atti vandalici né tanto meno i furti”.
La risposta di Bacchetta
“Dobbiamo manifestare un profondo stupore per la scarsa conoscenza da parte di Baglioni e Castellari delle leggi che regolano l’attività istituzionale del sindaco – ha risposto il primo cittadino Luciano Bacchetta – Loro citano impropriamente, a proposito della vicenda della signora accampata, l’articolo 6 del Testo Unico degli Enti Locali, che non c’entra nulla con la vicenda in questione. Il sindaco può intervenire con un’ordinanza di sgombero soltanto in presenza di un pericolo per la salute pubblica o per l’ordine pubblico. Non ha altri strumenti”
Tutto quello che si poteva e si può fare da parte dell’amministrazione comunale è stato fatto con l’attivazione ripetuta e continua dei servizi sociali. D’altra parte, le forze dell’ordine non sono potute intervenire in quanto l’unico soggetto abilitato è l’ente proprietario della stazione ferroviaria
“Le forze dell’ordine non possono intervenire se non in presenza di una denuncia alla Procura della Repubblica per occupazione abusiva da parte dell’ente proprietario. – ha concluso il sindaco – Siamo in attesa che questo avvenga, altrimenti la Lega e il signor Reali debbono rivolgersi proprio a quest’ultimo. Su una questione Castellari e Baglioni hanno ragione: è vero che il sindaco in questi giorni ha altre preoccupazioni e pensieri: si chiamano Covid-19”.
Comitato Pendolari “D’accordo col sindaco”
“Condividiamo la giusta e opportuna presa di posizione del sindaco in riferimento alla sterile e infondata polemica relativa alla situazione della signora accampata presso la stazione – ha detto Andrea Meniconi, presidente del Comitato pendolari ex-Fcu – Una polemica senza senso in questo momento così difficile per tutti. Non è questo il momento di polemizzare, però crediamo che dovrebbe essere l’azienda a intervenire. Noi crediamo che non sono questi i problemi che da anni ormai affliggono la ex-Fcu: sono altre le questioni ormai note che riguardano i pendolari e fruitori del servizio di trasporto pubblico per i quali ci battiamo e che abbiamo sempre portato ai tavoli regionali”.
‘Pendolari Stufi’ “Problema va risolto”
Sulla questione è intervenuta anche la presidente del Comitato “Pendolari Stufi” Annalisa Costa, che ha posto l’attenzione “sul coraggio di personale e responsabili della stazione tifernate, che hanno finalmente acceso l’obiettivo su questo problema, dando voce problematiche che spesso i pendolari sollevano ma che non vengono ascoltate e recepite”.
Siamo nel 2020, in cui giorno dopo giorno si nota come i problemi non si riescono a risolvere. Oggi è il turno della signora rumena, in un periodo di piena emergenza Covid-19, che nonostante gli inviti soft da parte di dipendenti della biglietteria, parroci, servizi sociali e forze dell’ordine, continua il suo accampamento presso un luogo pubblico, mettendo a repentaglio le condizioni igienico-sanitarie del luogo e delle persone con il suo non rispetto delle regole. Credo che volente o nolente si debba risolvere questo problema e, il duro momento che tutti stiamo attraversando, sia davvero da esempio o meglio da stimolo per incominciare a riorganizzare la sicurezza dei luoghi e delle stazioni su cui da anni ci si sta battendo. La signora accampata a Città di Castello non deve diventare un numero come il Signore che da tempo si trova nella stazione di Trestina, su cui il nostro Comitato Pendolari Stufi aveva posto attenzione molto tempo fa“.