Sarà una domenica all’insegna dei prodotti della terra ad Agriumbria, all’Umbriafiere di Bastia Umbra. Fino alle 19 di domani stand aperti, laboratori, degustazioni, show cooking e incontri per grandi e piccoli.
Chiuderà infatti domani, domenica 2 ottobre, la 49esima edizione di Agriumbria. Oltre agli addetti ai lavori, attesa per famiglie, curiosi e consumatori che troveranno in fiera tutto il mondo dell’agricoltura, della zootecnia e dell’alimentazione.
Dal grande Angelo, toro chianino di 16 quintali di un’azienda tuderte agli asini per l’onoterapia, fino al più piccolo esemplare di volatile. Piante da frutto, decorative, fiori rari, attrezzature e oggettistica da campagna e per l’outdoor. Davvero tante curiosità e bontà gastronomiche provenienti da tutta Italia. Per gli addetti ai lavori sarà l’ultimo giorno di formazione professionale, acquisto e vendita. Ultime trattative e incontri tecnici per i test di macchine e strumenti e per gli incontri business to business (B2B) per nuove colture e nuove applicazioni in campo e in fattoria. Anche nella giornata di domenica saranno tante le prove dimostrative per le macchine per la lavorazione dei campi e per la trasformazione e conservazione dei prodotti agroalimentari. Ultimi focus anche per i saloni specializzati (Enotec, Oleatec e Bancotec).
Una tre giorni, quella di Agriumbria, che ha visto il settore e i suoi principali player indagare e ragionare sulle diverse strategie per restare competitivi sui mercati e sul fronte della sostenibilità degli investimenti e delle produzioni. Un mercato che, come ribadito dalle organizzazioni di categoria e dai rappresentanti istituzionali, ci vede protagonisti a livello internazionale, grazie anche alla serietà e al lavoro di sistema che in Italia si fa da diversi anni. Da questa edizione, nonostante le difficoltà globali (crisi generale, nuovi rapporti da definire con Gran Bretagna e Usa), viene fuori un comparto all’avanguardia, in alcuni settori, come quello delle macchine agricole, addirittura leader a livello mondiale.
Tanti i temi approfonditi in questi tre giorni e tante le convergenze che i diversi settori agricoli si trovano a condividere: sostenibilità, innovazione continua, formazione e investimenti in tecnologie e giovani. Come spiega Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere Spa: “Dai ragionamenti e dai numeri che emergono viene fuori che per restare competitive le aziende devono continuare a immettere tecnologia all’interno del loro lavoro e puntare su giovani competenti da inserire all’interno degli organici. Sono loro, i giovani ben formati e attenti agli stimoli che arrivano anche da fuori Italia, il vero punto di forza dell’agricoltura di oggi e di domani”. Non a caso questa edizione di Agriumbria si è caratterizzata anche per un rinnovato e ancora più stretto rapporto con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali (DSA3) di Perugia.
In programma domenica tante sfilate e mostre di Anacli; la mostra nazionale della razza ovina Appenninica, appartenente al Libro Genealogico Assonapa (Associazione Nazionale della Pastorizia) e, tornando ai bovini – in questo caso da latte – la Mostra Interregionale della Frisona Italiana, organizzata da Ara Umbria e Anafi; infine, la “regina” locale delle razze bovine da carne, la Chianina, sarà protagonista della propria Mostra Regionale, organizzata da Ara Umbria ed Anabic. Proseguono gli incontri a cura di Aia ed il Sistema Allevatori.
Spazio anche, come di consueto, alla zootecnia minore, con la sempre apprezzata Mostra-Mercato delle razze cunicole italiane, iscritte al’Anci (Associazione Nazionale Coniglicoltori Italiani).
Prosegue la Vetrina Italialleva delle principali razze italiane delle specie bovine, ovine, caprine, equine, asinine e suinicole appartenenti ai rispettivi Libri Genealogici e Registri Anagrafici.
Domani ad Agriumbria sarà anche presentato il progetto Re.agire, per aiutare i veterinari e gli allevatori del Centro Italia colpiti dal terremoto. Insieme a Zoetis, l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) lancia il progetto Re.agire, iniziative a supporto di veterinari e allevatori delle zone terremotate di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. Le iniziative sono state individuate nelle aree di salute veterinaria con le maggiori criticità, con la collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico di Umbria e Marche.
A 7 mesi dalla prima scossa di terremoto del 24 agosto nel Centro Italia, quasi l’85% degli animali sopravvissuti non possono essere ricoverati nelle stalle provvisorie annunciate e sono esposti al rischio di malattie. Una vera e propria emergenza medico-veterinaria, oltre che economica e produttiva, che coinvolge migliaia di Medici Veterinari, aziende agricole e stalle nei 131 comuni terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. Ancora adesso l’emergenza non è rientrata ed è anzi più che mai urgente supportare allevatori e bestiame per impedire che la situazione degeneri. Interverranno Fernanda Cecchini, assessore all’Agricoltura Regione Umbria e Lazzaro Bogliari, Umbriafiere