Dirigente alla ricostruzione senza finanziamenti, nuova grana per il sindaco

Dirigente alla ricostruzione non finanziabile dal commissario, nuova grana per il sindaco

Redazione

Dirigente alla ricostruzione non finanziabile dal commissario, nuova grana per il sindaco

Gio, 12/11/2020 - 10:34

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Tre consiglieri civici contro de Augustinis anche sul dirigente alla ricostruzione: "Il sindaco ha distrutto tutto quanto possibile prodotto dalla precedente amministrazione"

“Il lupo perde il pelo ma non il vizio, e non esiste frase più appropriata per descrivere la gestione de Augustinis”. Con un giudizio tranchant dei tre consiglieri civici Roberto Settimi, Gianmarco Profili e Ilaria Frascarelli, si fa incandescente a poche ore dall’appuntamento clou per l’Amministrazione comunale di Spoleto guidata da Umberto de Augustinis: la votazione sul Bilancio d’esercizio dell’Ente. Nel mirino questa volta c’è il nuovo dirigente alla ricostruzione che, a dispetto degli annunci, non ha copertura finanziaria da parte del commissario straordinario post sisma.

Il sindaco fregandosene del principio della continuità amministrativa, ha distrutto tutto quanto  possibile prodotto dalla precedente amministrazione e ha importato un nuovo modo di fare politica, quelle delle “parole”, abbandonando quella più prudente e prevista per legge, degli atti o documenti scritti“, recita la nota stampa firmata dai tre consiglieri di Spoleto Popolare e Allenza Civica.

I progetti accantonati

È stato così per le scuole, ad esempio il “polo scolastico” che sarebbe stato pronto per l’anno 2019, ma con la decisione presa di rifare le scuole in loco, al sindaco avevano rassicurato che avrebbe avuto presto le risorse necessarie affinchè le scuole D. Alighieri e Prato Fiorito sarebbero state pronte entro il dicembre 2019, la realtà è che se andrà tutto bene, saranno pronte per l’anno 2023. Stessa sorte è toccata agli altri progetti, come la caserma dei Vigili del Fuoco, la scuola ad indirizzo Montessori, dell’INPS, per l’area di Piazza d’Armi, per il Palatenda, e recentemente per la scuola di Beroide, oltre ad altri casi.”

“Atti zero o pochi, parole tanteprosegue la nota – Stessa identica modalità, ecco perché abbiamo detto, il “lupo perde il pelo ma non il vizio”, per quanto riguarda la questione della nomina del dirigente alla ricostruzione. Sui documenti del comune si dice che il dirigente sarebbe stato pagato anche con i soldi della struttura commissariale, idem sui comunicati stampa.

Bando per dirigente condizionato dai finanziamenti

Addirittura sul bando per la selezione c’è scritto che, l’incarico è condizionato dal trasferimento, sia pure parziale, di specifico finanziamento connesso alla funzione. Poi, nella realtà è pagato tutto e per l’intera somma, che si aggira intorno agli 80 mila euro, dai soldi dei contribuenti spoletini.

Ti domandi, ma come è possibile, chi è che si approfitta della nostra città, chi si prende gioco del nostro sindaco? Cerchi i documenti perché si possa difendere la dignità della nostra città,  e t’immagini di trovare accordi tra le parti scritti sottoscritti da entrambi gli uffici. No, questo si faceva una volta, e cosa trovi?

Alcune lettere a firma del sindaco con le quali  chiede al Commissario per la ricostruzione, la copertura finanziaria, in una addirittura c’è scritto: “Per questo motivo, la scrivente amministrazione comunale, sulla scorta di quanto comunicato per le vie brevi, ha inteso incaricare un dirigente con un contratto a tempo determinato…” . Vie brevi? Senza un documento firmato, ma di cosa stiamo parlando, ma di cosa vogliamo parlare, credo che questo dovrebbe far parte del minimo sindacale richiesto per ricoprire un ruolo istituzionale, come si direbbe questo è l’abc.

Le lettere del commissario alla ricostruzione

Poi guardando meglio, trovi pure due lettere del Commissario alla Ricostruzione, l’ultima del 12 agosto del 2020, con le quali si dice che tali risorse non verranno riconosciute, perché la procedura individuata, quella del 110 del tuel, non è  prevista tra quelle finanziabili!

“Allora una domanda sorge spontanea – concludono Profili, Settimi e Frascarelli – perché si è proceduto ugualmente alla nomina? Perché non si è optato per l’utilizzo delle procedure consigliate nel parere  allegato alla lettera del Commissario?  Questa si che è  una bella domanda“.

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