Nulla da temere, la Diocesi di Foligno ha una sua guida che il vescovo Gualtiero Sigismondi, nominato amministratore apostolico. E’ una nota firmata dalla “Curia Vescovile” ad intervenire nell’acceso dibattito relativo alla presenza del vescovo a Foligno, una volta che Sigismondi è stato nominato per la Diocesi di Orvieto – Todi. Un modo per rasserenare gli animi che, nonostante tutto, sembrano ancora in ansia. “Sterili battaglie di retroguardia quelle che difendono il passato“, si dice in risposta a chi ancora non si rassegna.
Sigismondi come un vescovo titolare
“Con l’ingresso nella Diocesi di Orvieto-Todi, mons. Gualtiero Sigismondi prosegue per volontà di Papa Francesco il proprio ministero episcopale come pastore della Chiesa che è in Foligno. Come egli stesso ha annunciato, il suo ruolo è quello di Amministratore Apostolico, con il compito di governare la Diocesi con i diritti, le facoltà e gli obblighi di un Vescovo diocesano, a nome del Papa”
La vita ecclesiale prosegue
La vita ecclesiale folignate prosegue, dunque, serenamente e senza senso di smarrimento, in tutte le sue articolazioni. “Il Santo Padre, chiedendo al Vescovo Gualtiero di restare alla sua guida senza limiti di tempo né di potestà, non ci lascia orfani, né ci priva di un pastore, ma anzi dimostra tutta la sua particolare attenzione. E lo stesso fa l’Amministratore Apostolico, che pur dividendo il tempo tra Orvieto e Foligno non divide il suo cuore e la sua paternità tra i fedeli delle due Diocesi a lui affidate. Come a mons. Sigismondi, anche alla Curia Vescovile è chiesta una più ampia responsabilità. Un servizio maggiore di supporto all’Amministratore Apostolico sarà svolto dal Delegato ad omnia mons. Giovanni Nizzi, dal Collegio dei Consultori, ma anche dal Consiglio Presbiterale e dal Consiglio Pastorale“.
L’appello ai cristiani folignati
Quindi l’appello dalla Curia ai cristiani folignati per animare “responsabilmente la propria comunità, consapevoli che il ruolo e la presenza della Chiesa nella società sono destinati a modificarsi, come anche l’assetto territoriale delle Diocesi umbre e italiane, chiuse in un particolarismo che ne indebolisce la missione, evidenziato già durante il pontificato di San Paolo VI e di nuovo da Papa Francesco. Sono sterili battaglie di retroguardia quelle che intendono difendere un passato o un’identità ormai sbiaditi: più appassionante è la sfida che ci porta a ripensare l’annuncio e la testimonianza del Vangelo nel futuro, con una Chiesa più snella, semplice e vivace, meno ancorata al clericalismo e più fiduciosa nelle capacità dei laici, meno mondana e presenzialista e costantemente solidale con gli ultimi“.
La questione non è una lotta politica
Quindi si smentiscono le voci “che maldestramente trattano i temi ecclesiali quasi fossero lotte politiche o rivendicazioni sindacali e, apparentemente ignare della vita quotidiana della comunità cristiana, creano disorientamento nei fedeli, è importante sottolineare che la Chiesa che è in Foligno non è mai stata privata di una guida né di un indirizzo. Anzi, a ben vedere la nostra comunità cristiana ha potuto apprezzare in maniera ancor più evidente la paternità di Papa Francesco e del Vescovo Gualtiero, chiamato ad allargare il suo cuore per stringere in un unico abbraccio i suoi figli di Orvieto-Todi, di Foligno e dell’Azione Cattolica nel percorso di rinnovamento della Chiesa“.