Dalla Bocconi ai domiciliari. Il prof di Terni col "pallino" degli affari accusato di truffa - Tuttoggi.info

Dalla Bocconi ai domiciliari. Il prof di Terni col “pallino” degli affari accusato di truffa

Redazione

Dalla Bocconi ai domiciliari. Il prof di Terni col “pallino” degli affari accusato di truffa

Dom, 10/02/2013 - 20:01

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Sara Minciaroni
E’ originario di Terni il prof “bocconiano” finito in un’indagine per truffa a Milano. Il docente nato nella città di San Valentino, sarebbe confinato agli arresti domiciliari per truffa e per essersi finto un intermediatore finanziario e aver così raggirato alcuni clienti attirati con la promessa di guadagni da capogiro e ritrovatesi invece con un pugno di mosche. Spariti gli interessi, spariti i soldi è rimasto solo il professore che sembrerebbe negare ogni addebito asserendo di essere stato lui stesso raggirato.

“Il prof” col pallino degli affari. Il professore, 45 anni ancora da compiere si è autospeso dall’insegnamento in Bocconi pochi mesi fa, ma sempre nell’università milanese riveste l’incarico di ricercatore. Verrebbe da ironizzare, se le accuse venissero confermate, che evidentemente aveva trovato un’attività più remunerativa.  Sembrerebbe che già in passato fosse stato indagato per una truffa da mezzo miliardo di dollari riportata anche dal Sole24Ore sulle cui colonne il professore viene addirittura paragonato a Madoff, criminale americano accusato di una delle più grandi truffe finanziarie di tutti i tempi. 

L’accusa della procura. Secondo la Procura di Torino l’uomo, in concorso con un 48enne di Monza e tutt’ora latitante, avrebbe convinto una società piemontese a investire un milione e mezzo di euro garantendo interessi giornalieri pari al 6 per cento del capitale. La somma sarebbe stata versata su un conto aperto in una banca portoghese intestato all’amico del professore che come detto non si sta facendo rintracciare dai militari, solo un transito provvisorio, perchè il denaro sarebbe stato poi investito attraverso una piattaforma bancaria, la Hong Kong Shangai bank. Da qui la denuncia, l’indagine e la successiva richiesta di arresto del pm piemontese Vittorio Nessi, convalidata dal gip e poi eseguita dai carabinieri. Inoltre i clienti sarebbero rimasti “vittima” dell’ambiente in cui erano stati ricevuti, come non fidarsi di un professore che ti riceve direttamente negli uffici della Bocconi? Anche questo elemento sarebbe stato sottolineato dal gip nell’ordinanza di custodia. 

Il professore si difende. Avrebbe dichiarato di non essere il responsabile della sparizione del denaro ma di essere lui stesso vittima di un raggiro. Messo in piedi dall’ ”amico” di cui nessuno adesso sembra avere traccia. 

Articolo anonimizzato in data 17 luglio 2022 per annullamento della sentenza da parte della la Suprema Corte di Cassazione in data  21 Aprile 2022
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